Il video della conferenza stampa del 14 maggio 2014 alla Camera dei Deputati “Vigilanza, trasparenza e risparmio. Nuove regole per settore difesa – Conferenza stampa dell’on. Paolo Bolognesi”
Autore: Roberto
E se l’Ucraina avesse ancora le armi nucleari?
La crisi ucraina? Sui media nostrani se ne parla già poco. Ben venga allora questa riflessione di John Loretz, anche per risvegliare l’opinione pubblica sul rischio nucleare sempre incombente – e con la “deterrenza” vantata dagli Stati nucleari che in realtà diventa sempre meno efficace.


Link e note
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Gli F-35 nella campagna elettorale del febbraio 2013
Dall’Istituto di ricerche internazionali “Archivio Disarmo” un’analisi sul peso che le tematiche militari hanno avuto, nell’opinione pubblica e sui media, nel periodo delle passate elezioni politiche.
Un interessante lavoro arriva dall’istituto di ricerche internazionali “Archivio Disarmo”. Si tratta dell’analisi, svolta a posteriori, di quale peso le tematiche militari abbiano avuto, nelle discussioni politiche e nell’opinione pubblica (ma soprattutto nella cassa di risonanza dei mass-media), durante i giorni della campagna elettorale per le elezioni politiche del febbraio 2013.
A differenza del passato, l’argomento questa volta ha fatto la sua comparsa tra le tematiche in discussione: ciò principalmente a causa della questione riguardante il coinvolgimento italiano nella costruzione e l’acquisto dei cacciabombardieri Lockheed F-35, la cui storia – dalla sua progettazione al coinvolgimento politico italiano e di altri Paesi – è descritta nelle pagine introduttive. E’ seguita una rapida esposizione storica delle iniziative di contrapposizione alle crisi militari da parte delle associazioni pacifiste a partire dal 1980 (quindi ancora in piena “Guerra Fredda” tra USA e URSS e negli anni degli “Euromissili”), sottolineando poi la scarsa attenzione mostrata su questi temi – anche nei periodi di campagna elettorale – da parte della politica e dei media.
L’analisi vera e propria ha esaminato il contenuto di sette quotidiani a tiratura nazionale dal 1′ gennaio al 23 febbraio 2013, attraverso una ricerca per parole chiave negli archivi online dei quotidiani o in quelli della Biblioteca di Storia Moderna e Contemporanea di Roma. Da qui si è snodato l’approfondimento, con tabelle e commenti, su tali argomenti e sul numero di articoli relativi – anche dettagliando in sottotemi (acquisto degli F-35 ma anche altro) – ed esaminandone le posizioni politiche e il coinvolgimento dell’opinione pubblica.
Ecco in definitiva un documento interessante, che – anche con il linguaggio dei numeri – ha voluto analizzare, senza enfasi o posizioni di parte, interesse e visibilità mostrate sui temi del coinvolgimento militare del nostro Paese da parte della Società e deimedia nel particolare periodo antecedente le ultime elezioni politiche.
Ricordiamo che “Archivio Disarmo”, come IPPNW-Italy e altri, è partner italiano di ICAN, la campagna internazionale per la messa al bando delle armi nucleari.
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The urgency of banning nuclear weapons
Il “Video Statement” presentato alla Conferenza di Nayarit “Humanitarian Impact of Nuclear Weapons”
Si conclude la Conferenza di Nayarit
Terminati i lavori della seconda Conferenza “Humanitarian Impact of Nuclear Weapons”. La dichiarazione finale di Ray Acheson
Parlo a nome della Campagna internazionale per l’abolizione delle armi nucleari, una coalizione di oltre 350 organizzazioni in 90 Paesi.
Ci è stato dato nel corso degli ultimi due giorni un ricordo agghiacciante di ciò che sono e cosa fanno le armi nucleari.
Esse non portano sicurezza. Esse portano morte e distruzione su una dimensione che non può essere giustificata per alcun motivo.
L’affermazione, da parte di alcuni Stati, che continuano ad avere bisogno di queste armi per scoraggiare i propri avversari, è stata descritta, con prove presentate a questa conferenza e a Oslo, come un gioco d’azzardo spericolato e impunito con il nostro futuro.
Gli effetti immediati anche di una sola detonazione di armi nucleari sono scioccanti e travolgenti. La sua forza distruttiva provoca scene da incubo di morte e disperazione.
Una detonazione provoca decine di migliaia di vittime e infligge danni immediati e irreversibili a infrastrutture, industria, mezzi di sussistenza e vite umane. Gli effetti persisteranno nel tempo, devastando la salute umana, l’ambiente e le nostre economie per gli anni a venire. Tali impatti saranno devastanti con la produzione alimentare e spiazzanti intere popolazioni. Come abbiamo sentito qui da scienziati e medici, l’uso di meno dell’uno per cento degli arsenali esistenti contro le città avrebbe conseguenze estreme e durature per il clima della Terra e per l’agricoltura. Ciò metterebbe miliardi di vite in pericolo.
L’esistenza di armi nucleari genera grande rischio. Ci sono stati numerosi casi in cui l’incidenza di una detonazione nucleare accidentale ci ha appesi sul filo del rasoio. E abbiamo recentemente sentito un certo numero di rapporti sul declino nell’atmosfera operativa e il comportamento inquietante nei presunti “comandi e controlli” di questi arsenali.
Tali incidenti sono possibili, però, perché le dottrine militari degli Stati dotati di armi nucleari e alcuni dei loro alleati richiedono preparativi per l’ uso deliberato delle armi nucleari – in molti casi in pochi minuti da quando un ordine viene dato. Il rischio di conflitto tra gli Stati che possiedono armi nucleari è una diretta conseguenza del possesso e delle relazioni nella deterrenza nucleare.
Mentre le armi nucleari non sono state utilizzate in azioni di guerra da quando gli Stati Uniti sganciarono due bombe su Hiroshima e Nagasaki nel 1945, hanno tuttavia creato catastrofi ambientali e sanitarie in tutto il mondo. Test nel Pacifico, in Kazakhstan, negli Stati Uniti, in Africa , Asia meridionale e Cina hanno causato danni profondi all’ambiente e alla salute umana.
Le armi nucleari minano anche lo sviluppo e il raggiungimento della parità economica e sociale globale. La manutenzione e la modernizzazione delle armi nucleari devia vaste ed essenziali risorse necessarie per rispondere ai bisogni umani reali, inclusi gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio.
Nonostante questa evidenza sull’orrore, l’instabilità e l’ingiustizia generati dalle armi nucleari, alcuni insistono sul fatto che non vedremo la loro eliminazione nella nostra vita. Questio dipende se siamo disposti ad accettare il rischio in cui viviamo oggi. Se non agiamo, verranno utilizzate, sia per caso, progetto o errore di calcolo. Le uniche domande sono quando, dove e quante.
A differenza delle altre armi di distruzione di massa – armi chimiche e biologiche – le armi nucleari non sono ancora soggette a un divieto legale esplicito. Ora è il momento di affrontare questa anomalia, che è stato permesso di persistere troppo a lungo.
I paesi che hanno rinunciato alle armi nucleari, la stragrande maggioranza, hanno preso la decisione giusta per la sicurezza dei loro Paesi e le loro popolazioni e per la sopravvivenza della vita sulla Terra. Quegli stessi Paesi hanno ora l’opportunità di far avanzare non solo l’agenda umanitaria, ma anche il nostro futuro umano negoziando un trattato che vieti le armi nucleari.
Saremmo lieti di avere la partecipazione degli Stati dotati di armi nucleari. Ma la maggior parte di loro hanno dimostrato la loro riluttanza a impegnarsi in modo costruttivo; tanto meno da protagonisti in un tale processo.
La storia dimostra che i divieti legali di sistemi di arma – il loro possesso nonché il loro uso – faciliterebbero la loro eliminazione. Le armi dichiarate fuorilegge diventano sempre più viste come illegittime. Esse perdono il loro status politico e, con esse, il denaro e le risorse per la loro produzione, ammodernamento, proliferazione, mantenimento.
Per noi, l’annuncio della prossima riunione a Vienna indica la volontà tra i governi a passare da una discussione sulle conseguenze umanitarie delle armi nucleari ad una discussione su ciò che deve essere fatto per assicurarsi che essi non possono mai essere riutilizzati.
Liberare il mondo dalle armi nucleari richiederà coraggio. Ci vorrà la leadership degli Stati liberi dalle armi nucleari. Mostrate la leadership e avrete il sostegno della Società Civile.
E’ l’ora. E’ il momento di cambiare lo status quo. E’ il momento di bandire le armi nucleari.
Ray Acheson, ICAN International Steering Group and Reaching Critical Will of WILPF
Vedi anche: The urgency of banning nuclear weapons il video presentato alla Conferenza
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The Humanitarian Impact of Nuclear Weapons
