Dagli USA, dal mondo medico, un appello per un “Nuclear Free World”

Dall’affiliata statunitense di IPPNW, Physicians for Social Responsibility (PSR), riceviamo un importante documento. E’ unostatement redatto da numerosi Presidi di scuole mediche e di Public Health appellando con urgenza la comunità sanitaria ad attivarsi per contribuire a raggiungere l’obiettivo della messa al bando delle armi nucleari.

L’appello è stato diramato da Howard Frumkin, passato membro del board di PSR e Preside della School of Public Health all’università di Washington a Seattle ed è stato pubblicato nel American Journal of Preventive Medicine.
Riportiamo qui sotto il file PDF dell’appello, visibile anche online a questo link nel sito di PSR.

E’ auspicabile che tale linea, che sottolinea la sensibilità della comunità accademica statunitense nei confronti dell’urgenza di un disarmo nucleare, venga fatta propria, sia dalle nostre Facoltà Mediche, sia dalla stessa Croce Rossa Italiana. Un ulteriore importante punto di partenza per un’azione convinta è rappresentato dalla Risoluzione approvata dall’International Committee of Red Cross (ICRC) il 26 novembre 2011 a Ginevra (vedi link).

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Disarmo e non proliferazione nucleare tra retorica e realtà


Da diverdisarmo_conferenzaPisa_2012si anni
 la Regione Toscana ha affidato all’Istituto di Ricerche Economiche e Sociali (IRES) il compito di redarre un documento dedicato al tema delle armi e del Disarmo, con contributi, tutti di alto livello, realizzati da ricercatori e scienziati. Qui sotto riportiamo quanto nel sito di IRES Toscana è descritto, a introduzione di questa importante opera annuale utile a rafforzare una cultura di pace:

La Regione Toscana ha affidato all’Osservatorio sul Commercio delle armi di IRES Toscana la redazione dell’Annuario dedicato ai temi delle armi e del disarmo, con particolare attenzione al ruolo dell’Italia nel contesto europeo ed internazionale. Il volume mira a colmare una lacuna esistente a livello italiano, allineando il nostro paese agli altri grandi paesi europei in cui vengono pubblicati rapporti scientifici annuali sui temi delle armi, del disarmo e della sicurezza internazionale. L’annuario è stato dedicato a Giorgio La Pira che con la sua testimonianza di vita ha mostrato la praticabilità e la concretezza della pace e della soluzione diplomatica dei conflitti e delle tensioni internazionali. L’analisi poggia su un doveroso rigore metodologico e scientifico e su una prospettiva multidisciplinare che mira a fornire chiavi critiche e interpretative di una realtà complessa quale quella attuale. Lo spirito è quello della costruzione di una cultura di pace che poggi su solide basi scientifiche e politiche e che non ignori la complessità della realtà nelle sue articolazioni.  E’ uno strumento di documentazione e informazione dedicato a studiosi, ricercatori e operatori interessati alle tematiche della pace, delle armi e dei processi di disarmo.

Lo scorso 27 febbraio a Pisa, a Palazzo Gambacorti, è stato presentato l’ultimo Annuario, con la partecipazione di numerosi esperti. E’ intervenuto anche Roberto Del Bianco, webmaster di questo sito, che ha illustrato le iniziative di IPPNW e IPPNW-Italy in merito all’azione di disarmo nucleare.

Qui sotto è scaricabile la relazione Tra azione e diplomazia illustrata alla conferenza. essa comprende anche le pagine di riferimento suggerite nel corso dell’intervento.

La conferenza di presentazione è stata videoripresa e l’intero filmato (suddiviso nei vari interventi, data la lunghezza dell’evento) è fruibile a questa pagina multimediale.

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Disarmo e non proliferazione nucleare tra retorica e realtà – i video

1 – Apertura dei lavori: Pierluigi Consorti, Direttore Centro Interdisciplinare di Scienze per la Pace, Università di Pisa


2 – Introduzione di Francesco Lenci – Unione degli Scienziati Per Il Disarmo ONLUS e CNR, Pisa


3 – Chiara Bonaiuti, curatrice dell'”Annuario Disarmo”, edito da IRES Toscana.


4 – Lisa Clark – Beati i costruttori di Pace


5 – Andrea Bottai – Vicedirettore Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai – Campagna Senzatomica


6 – Giorgio Beretta – Rete italiana per il Disarmo


 

7 – Roberto Del Bianco – webmaster IPPNW-Italy, redattore associazione Peacelink


 

8 – On. Federica Mogherini Rebesani – Camera dei Deputati, IV Commissione Difesa


 

9 – Dibattito e conclusione

No military action will prevent nuclear proliferation

Lo scorso 8 febbraio il Comitato Esecutivo di IPPNW ha diramato un comunicato in cui condanna fermamente ogni ipotesi di conflitto armato “preventivo” nei confronti dell’Iran allo scopo di contrastare il presunto programma di sviluppo di armamenti nucleari.
Riportiamo qui il testo, tradotto per Peacelink da Ivan Fiamma e liberamente riproducibile a fini non commerciali.

Fungo1L’Organizzazione Internazionale Medici per la Prevenzione della Guerra Nucleare (IPPNW) è contraria a qualunque tipo di azione militare contro il programma nucleare iraniano. Un attacco agli stabilimenti iraniani causerà enormi devastazioni, aumenterà il rischio di proliferazione nucleare e bloccherà ogni possibilità di pace nella regione.

IPPNW incoraggia tutte le nazioni – e in particolare Israele e gli Stati Uniti – ad astenersi dal lanciare attacchi militari contro l’Iran e a collaborare con la comunità internazionale per verificare, attraverso le molte strade diplomatiche e non violente ancora disponibili, le legittime preoccupazioni sul fatto che l’Iran si stia dotando di armi nucleari.

IPPNW  invita inoltre l’Iran a ristabilire rapporti completi e trasparenti con la AIEA e a garantire agli ispettori accesso illimitato e tutte le informazioni di cui essi abbiano bisogno per assicurare alla comunità internazionale che l’Iran stia pienamente rispettando gli obblighi dettati dal Trattato di Non-Proliferazione Nucleare e che non sia impegnato nello sviluppo di armamenti nucleari.
Un attacco israeliano contro le strutture iraniane, con o senza  il supporto degli Stati Uniti e di altri suoi alleati, provocherebbe quasi certamente violente rappresaglie e causerebbe il rilascio di radioattività in quantità potenzialmente elevata. I costi umani sarebbero enormi e metterebbero a repentaglio la pace e la sicurezza regionali e internazionali. Il conflitto potrebbe sfociare in una guerra regionale e potrebbe sostanzialmente portare all’uso di armi nucleari – proprio ciò che il mondo intero deve evitare!

Non esiste una soluzione militare al problema della proliferazione di armamenti nucleari in nessuna parte del mondo e soprattutto non nel Medio Oriente.
IPPNW appoggia gli sforzi locali ed internazionali per negoziare un Medio Oriente privo di armi nucleari e incoraggia tutti i Paesi della regione, inclusi Israele e Iran, a partecipare in buona fede alla conferenza promossa dall’Organizzazione delle Nazioni Unite in Finlandia per porre le basi per un tale accordo.
Ad ogni modo, l’unico modo per garantire che le armi nucleari non saranno più usate è di negoziare e mettere in atto una Convenzione sulle Armi Nucleari che preveda l’eliminazione di tutti gli ordigni nucleari esistenti ed impedisca agli stati di svilupparli o di riacquisirli in futuro.

Nota: La pagina originale in inglese è a questo indirizzo: http://peaceandhealthblog.com/2012/02/08/no-military-action/

Immagini più di mille spiegazioni

5419dde8a1b0d11714f167a8_NUKEAnche se andiamo indietro nella memoria, l’impatto della fotografia nello sviluppo di una mentalità critica nei confronti dei conflitti è sempre stato notevole. Fin dai tempi delle guerre in Indocina, il connubio tra l’inviato e il fotoreporter ha contribuito a moltiplicare l’effetto descrittivo e a offrire prove di autenticità riguardo eventi e azioni atroci, spesso nascoste o minimizzate dalle forze in campo.

Il sito che segnaliamo  raccoglie immagini particolari. I reporter che lo popolano hanno un tema in comune.
Istantanee dall’Era Nucleare. I vivi, i morti, i sopravvissuti, l’ambiente, i popoli, la Bomba in tutte le sue forme. In un’epoca, l’Era Nucleare appunto, in cui la stessa esistenza della Bomba viene resa così nascosta da diventare quasi un’astrazione per la maggioranza di tutti noi.
E in cui lo stesso nucleare “civile” ha mostrato essere anch’esso un pericolo latente.
Ecco allora perché divulgare. Approfondire. Riflettere e agire, non solo come base ma anche e direi soprattutto nei confronti di istituzioni e governi.
Questo sito assai significativo, Atomic Photographers Guild, diventa anch’esso uno strumento che possiamo utilizzare. Una raccolta di testimonianze fissate nella carta e poi sullo schermo. Un deposito prezioso di scatti tra il bene e il male, immagini di un’umanità in bilico tra la vita e l’estinzione, e degli strumenti di morte (o di dubbioso “sviluppo”) che ne possono sancire il destino. Una “rubrica” di contatti e un calendario di eventi per approfondire nel concreto.

Il Summit di Ankara

IPPNW ME Ankara Mtg at Med Cham 2011Si sono incontrati ad Ankara. Un Summit fortemente voluto dai medici di IPPNW in un anno, questo 2011 che va a terminare, di grandi rivolgimenti per tutta l’area mediorientale, oltre che di gravi rischi per la possibile accensione di un conflitto dalle conseguenze drammatiche vista la motivazione alle sue origini, lo sviluppo del nucleare da parte di Teheran.

Giova sottolineare che al meeting di Ankara, tre giorni – dall’8 al 10 dicembre 2011 – densi di incontri e confronti e al cui termine è stata redatta una “Dichiarazione” ad ampio respiro, si sono ritrovati insieme rappresentanti di numerose nazioni anche storicamente rivali. Israele,Iran, Stati Uniti, Egitto, Francia, Germania, Olanda, UngheriaTurchia. Medici e specialisti che, proprio per la loro professione che travalica i confini delle Nazioni e gli stessi conflitti tra esse, da tempo sono aggregati nell’organizzazione “madre” IPPNW. Nel documento si fa appello con forza per una rinuncia alle armi nella risoluzione dei conflitti, a favore della diplomazia e del rispetto del diritto internazionale. Per una responsabilità reale di chi fu firmatario del Trattato per la non proliferazione nucleare (NPT). Per la creazione nel Medio Oriente di una “zona libera da armi di distruzione di massa”, siano esse nucleari, chimiche o batteriologiche.

Ankara, participants IMG_3608La Dichiarazione di Ankara (in fondo alla pagina il PDF scaricabile, qui sotto la traduzione in italiano) ha puntato l’occhio anche su numerose altre criticità presenti nell’area. Gli immensi problemi di salute pubblica mai risolti per scarsità di risorse e per i conflitti in corso (e con l’appello a che risorse militari vengano riallocate in piani per la sanità). Mentre perfino il “nucleare civile” è stato menzionato, come elemento possibilmente da trasformare in altre fonti energetiche, data la caratteristica altamente sismica del territorio mediorientale, e come Fukushima ha drammaticamente insegnato.

Il documento è quasi contemporaneo a quanto Croce RossaMezzaluna Rossa internazionale hanno redatto, a fine novembre a Ginevra. Anch’esso un meeting tra rappresentanti di numerose nazioni, anch’esso fortemente sollecitato da IPPNW attraverso molte Sezioni nazionali della Croce Rossa.

 

 


 

La Dichiarazione di Ankara al Meeting del Gruppo di Lavoro del Medio Oriente dell’IPPNW

Rappresentanti dell’International Physicians for the Prevention of Nuclear War (IPPNW) provenienti da Israele, Iran, Egitto, Stati Uniti, Regno Unito, Francia, Germania, Olanda, Ungheria e Turchia si sono incontrati ad Ankara, in Turchia, dall’8 al 10 dicembre 2011, per affrontare i temi di pace, salute e armi di distruzione di massa nel Medio Oriente.

 La regione mediorientale sta attraversando un periodo turbolento. Instabilità politica, conflitti etnici e religiosi, difficoltà economiche e interventi militari esterni hanno un impatto negativo su salute e benessere dei cittadini del Medio Oriente.
 Noi professionisti della salute abbiamo la responsabilità di dare una risposta a queste condizioni inaccettabili che hanno provocato grandi sofferenze e perdita di numerose vite umane, e manifestiamo la preoccupazione che i conflitti esistenti possano aggravarsi e sfociare nell’impiego di armi di distruzione di massa.
 
Noi chiediamo: 
1. Il sincero impegno dei governi per una risoluzione pacifica dei conflitti senza ricorrere all’uso della forza; facendo ricorso alla diplomazia e ai regolamenti giuridici internazionali.
 2. Che tutti i firmatari dell’NPT ratifichino e si attengano alle proprie responsabilità con decorso immediato.
3.  Considerando i rapporti ufficiali sull’esistenza di armi nucleari in Israele e di armi nucleari tattiche della NATO in Turchia, e il timore che l’Iran stia sviluppando le proprie armi nucleari; e presupponendo l’esistenza di armi chimiche e biologiche nei paesi del M.O., i governi dovrebbero dare immediatamente inizio a negoziati per definire una zona franca in M.O. libera da armi di distruzione di massa, includendo le armi nucleari, chimiche e biologiche (Weapons of Mass Destruction Free Zone-Middle East – WMDFZ-ME); e che prendano misure per rafforzare l’entrata in vigore della convenzione sulle armi chimiche (CWC) e biologiche (BWC). Noi chiediamo che tutti i governi inizino immediatamente le negoziati per una convenzione sulle armi nucleari (NWC). E chiediamo che vengano iniziate attività regionali in linea con la Campagna Internazionale per l’Abolizione delle Armi Nucleari (ICAN). 
4. Noi ci opponiamo ai piani per la messa in opera di Sistemi Missilistici di Difesa, compresi quelli recentemente installati in Turchia. Devono essere rimossi all’istante poiché tale sistema provoca una escalation del pericolo di una proliferazione nucleare.
5. Chiediamo una stretta adesione alla convenzione sulle mine antiuomo. 
6.  Si ponga fine alla fornitura di armi leggere, convenzionali e di distruzione di massa (o componenti delle stesse) in tutta la regione.
7. La costruzione di impianti nucleari costituisce una minaccia alla salute pubblica e all’ambiente del M.O., e stimola la proliferazione di armi nucleari. Il M.O. è una zona ad alto rischio sismico. Ricordando le amare lezioni di Fukujima e di incidenti come quello di Chernobyl, chiediamo che vengano immediatamente abbandonati i programmi per la realizzazione di impianti nucleari. Occorre la promozione di energie rinnovabili in alternativa a quella nucleare.
8.  Esistono immensi problemi di salute pubblica nelle comunità del M.O., e programmi primari di sanità pubblica hanno risentito di tagli economici e dell’esistenza di conflitti armati. Noi chiediamo che i fondi destinati ai militari vengano immediatamente assegnati alla sanità pubblica.
9. Governi e istituzioni dovrebbero esercitare ogni sforzo per porre fine immediatamente al conflitto israelo-palestinese e a quello arabo-ebraico attraverso negoziati di pace e iniziative, tra cui l’Iniziativa per la Pace Araba.
Tradotto da Daniele Buratti (Team di traduttori dell’associazione Peacelink)