Un ulteriore invito. E un incontro importante.

un-logoDopo l’approvazione a maggioranza quasi assoluta e la firma del Trattato sulla messa al bando delle armi nucleari, ecco dalle Nazioni Unite un ulteriore invito alla sua ratifica: lo scorso 6 ottobre l’Assemblea Generale ha votato e approvato, anche qui a larga maggioranza, un insieme di Risoluzioni a favore del Ban Threaty del 7 luglio scorso. La principale Draft Resolution L6 (1),  enfatizzando la grande importanza al traguardo del Trattato, invita, tra l’altro, alla sua ratifica da parte degli Stati non ancora impegnatisi in tal senso.

Importante il risultato, anche in termini di voto, che ha portato all’approvazione di questa Risoluzione: si tratta di 118 voti a favore, 39 “No” e 11 astensioni (2). E purtroppo tra i “No” troviamo i Nuclear States e loro alleati tra cui l’Italia; un risultato quasi scontato ma che dà a molti di noi un senso di sconforto.

 

Da Reaching Critical Will ecco i link al documento:

  1. La Draft Resolution L6  (documento a distribuzione limitata)
  2. Il risultato del voto

 


Tra gli Stati che dopo le firme del 7 luglio hanno già ratificato il Trattato, vediamo lo Stato del Vaticano, attento come non mai all’impegno verso un disarmo totale. E da Papa Francesco ecco arrivare l’annuncio del Vertice mondiale per il Disarmo nucleare “Prospettive per un mondo libero dalle armi nucleari e per un disarmo integrale” che si terrà a Roma il 10 e 11 novembre prossimi.

Al vertice sono invitati l’Alto rappresentante Onu per il Disarmo, il vicesegretario generale della NATO e rappresentanti degli Stati coinvolti nella crisi coreana. Un argomento del Summit sarà la possibile mediazione vaticana alla minaccia di un conflitto forse atomico a causa della crisi coreana, ma essendo iniziata la sua preparazione prima della crisi USA-Corea del Nord, si allargherà principalmente su argomenti – e minacce – più globali.

Importante sarà la presenza di 11 Premi Nobel per la Pace tra cui la nostra Beatrice Fihn direttore esecutivo di ICAN mentre significativa sarà la testimonianza di Masako Wada, una delle ultime superstiti di Hiroshima.


 

Il Nobel a ICAN!

Premio Nobel per la Pace a ICANForse mai come quest’anno il Premio è stato tanto in sintonia con quanto Alfred Nobel scrisse nelle sue ultime volontà. Il Nobel Peace Prize assegnato oggi a ICAN è il riconoscimento più importante per l’International Campaign for the Abolition of the Nuclear Weapons, a cui convergono nel mondo centinaia di organizzazioni fortemente attive nell’attuazione di un disarmo atomico globale.

Non è una coincidenza l’assegnazione del premio proprio in questo periodo di estrema tensione e di rischio sempre maggiore di un conflitto nucleare. La stessa presidente del Comitato norvegese del Nobel ha affermato che “stiamo mandando un messaggio a tutti gli Stati, in particolare gli Stati nucleari”: il monito che arriva da Oslo è quanto mai attuale dopo l’approvazione in sede delle Nazioni Unite del Trattato per la messa al bando delle armi nucleari. Un percorso iniziato da qualche anno e che ha avuto il suo sviluppo e la sua crescita in seno alle Conferenze diplomatiche che si sono succedute proprio grazie al lavoro e alla determinazione dei tanti gruppi di attivisti nella Società Civile: il concetto di “impatto umanitario” nell’ipotesi di un conflitto atomico non aveva mai trovato posto nelle Conferenze tra i vari Stati e nei Trattati sul disarmo nucleare.

Qui il dott. Di Paolantonio:

“Il cammino è cominciato proprio a Roma, il 24 e 25 aprile 2010, durante il tradizionale incontro dei Nobel per la Pace, a cui ero presente. In quell’occasione, ci sono stati i primi approcci per sviluppare l’azione di sensibilizzazione proseguita con le conferenze internazionali preparatorie degli anni successivi. Tra il 2013 e il 2015, la comunità mondiale si è incontrata a Oslo, Nayarit e Vienna per discutere la questione atomica dal punto di vista delle “conseguenze umanitarie” di un possibile conflitto nucleare e verificare la possibilità di prevedere un divieto legale contro tale tipo di armamenti. E’ un sogno che può e deve avverarsi. Proprio come è avvenuto per la schiavitù, la sua abolizione sembrava un’idea utopica fino a un momento prima che avvenisse. Poi, è diventato assurdo il contrario”.


ICAN – Statement on Nobel Peace Prize 2017 traduzione italiana di Lisa Clark     Testo originale

Logo ICANE’ un grande onore essere insigniti del Premio Nobel per la Pace 2017 come riconoscimento per il nostro ruolo nell’approvazione del Trattato sulla Proibizione delle Armi Nucleari. Questo storico trattato, adottato il 7 luglio con il voto favorevole di 122 Stati, offre all’umanità uno strumento alternativo, assolutamente necessario, in questo nostro mondo dove prevalgono e proliferano invece le minacce di azioni di distruzione di massa.
La Campagna Internazionale per l’Abolizione delle Armi Nucleari (ICAN) è una coalizione di organizzazioni non-governative di 100 paesi. Grazie al potere delle mobilitazioni popolari abbiamo lavorato per scrivere la parola fine alla storia dell’arma più distruttiva che l’uomo abbia mai inventato, l’unica arma che minaccia l’esistenza stessa dell’umanità.
Questo premio rende omaggio agli sforzi di milioni di attivisti e cittadini in tutto il mondo che, fin dai primi anni dell’era atomica, hanno alzato la voce contro le armi nucleari, hanno protestato, dicendo con forza che quelle armi non servono ad alcuno scopo legittimo e devono essere messe al bando, smantellate ed eliminate.
Rende omaggio anche ai sopravvissuti dei bombardamenti atomici su Hiroshima e Nagasaki – gli Hibakusha – nonché alle vittime delle sperimentazioni nucleari in tutto il mondo, le cui strazianti testimonianze e il cui impegno senza sosta hanno svolto un ruolo importantissimo nel percorso che ha portato all’adozione di questo storico trattato.
Il trattato vieta categoricamente le peggiori armi di distruzione di massa e traccia un percorso chiaro verso la loro eliminazione totale. Si tratta della risposta alle preoccupazioni crescenti della Comunità internazionale che riconosce che un qualsiasi uso di armi nucleari infliggerebbe danni catastrofici e permanenti agli esseri umani e al nostro pianeta vivente.
Siamo orgogliosi di aver svolto un ruolo di primo piano nell’elaborazione del trattato, attraverso l’impegno e la partecipazione a conferenze diplomatiche; continueremo a lavorare alacremente negli anni a venire per garantire che possa entrare in vigore ed essere pienamente attuato. Ogni nazione che vuole davvero impegnarsi per un mondo più pacifico, libero dalla minaccia nucleare, dovrà firmare e ratificare questo trattato di importanza vitale, senza ulteriori indugi.
Alcuni governi ritengono che le armi nucleari rappresentano uno strumento legittimo ed essenziale di sicurezza: sono idee non solo sbagliate ma pericolose, poiché incitano alla proliferazione e impediscono il disarmo. Tutte le nazioni hanno il dovere di rifiutare queste armi totalmente, prima che vengano usate di nuovo.
Siamo in un’epoca di forti tensioni globali, in cui la retorica bellicosa rischia di portarci inesorabilmente verso l’orrore inenarrabile. Lo spettro della guerra nucleare ci minaccia nuovamente. Se mai è esistito il momento storico giusto, in cui gli Stati hanno l’obbligo morale di dichiararsi contrari alle armi nucleari, quel momento è adesso.
Ci rivolgiamo con gratitudine a quegli Stati che hanno già firmato e ratificato il Trattato sulla Proibizione delle Armi Nucleari e incoraggiamo tutti gli altri a seguire il loro esempio. Questa è la strada da perseguire in questo momento di grande crisi. Il disarmo non è un pio desiderio, è una impellente necessità umana.
Con umiltà desideriamo ringraziare il Comitato norvegese per il Nobel. Questo premio illuminerà la strada che il Trattato sulla Proibizione ci ha aperto, strada che conduce a un mondo libero da armi nucleari. Prima che sia troppo tardi, dobbiamo imboccare quella strada.


E qui sotto ecco un video del 2007 prodotto dalla neonata Organizzazione per promuovere la sua crescita e il suo sostegno!

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Ban the Bomb. Finally.

Con una maggioranza quasi assoluta, ieri 7 luglio 2017 è stato approvato, in sede ONU, il Trattato per la messa al bando delle armi nucleari.

Nuclear Ban negotiations 2017Presenti i rappresentanti di più di 120 Nazioni, l’Assemblea è stata comunque disertata dagli Stati dotati di armi atomiche e da diversi loro alleati, tra cui l’Italia. La loro assenza non ha comunque influito sulla validità del voto, che attende il 20 settembre prossimo per la sua ratificazione con le firme degli Stati sostenitori del Trattato.

Risulterà così operativa e giuridicamente vincolante la proibizione a sviluppare, testare, produrre, acquisire, possedere ma anche trasferire o ricevere il trasferimento, consentire la dislocazione di armi nucleari e altri dispositivi esplosivi nucleari, e inoltre a incoraggiare, indurre, assistere o ricevere assistenza per una qualsiasi delle suddette attività. Un traguardo raggiunto anche grazie al costante impegno profuso nel corso degli anni dalle numerosissime organizzazioni della Società Civile.

L’arma atomica era rimasta l’unico tipo di arma di distruzione di massa non ancora giuridicamente soggetta a divieto; che aggiunge, oltre all’uso di tali ordigni, anche la semplice minaccia al loro impiego.

E’ nota a tanti – e adesso anche tanti Stati lo confermano – la catastrofe umanitaria che l’atomica provocherebbe, anche in un suo uso limitato; e ciò può avvenire anche per incidente o per errore. I Nuclear States giustificano la loro assenza adducendo la preferenza a un disarmo “step to step” o definendo il Trattato come fautore di divisioni; il boicottaggio prolungato – fin dai primi passi del lungo percorso intrapreso dagli incontri internazionali che hanno portato al successo di ieri – dimostra piuttosto che questo Trattato avrà realmente la possibilità di un impatto positivo verso il disarmo nucleare totale.


Il percorso intrapreso: dalle Conferenze Diplomatiche Internazionali sull’Impatto Umanitario delle Armi Nucleari all’Accordo approvato alle Nazioni Unite

  • Marzo 2013 a Oslo (Norvegia), Febbraio 2014 a Nayarit (Messico) e Dicembre 2014 a Vienna (Austria): Conferenze Diplomatiche Internazionali sull’Impatto Umanitario delle Armi Nucleari – Creazione dell’Open Ended Working Group (OEWG);
  • Ottobre 2016, Nazioni Unite. Risoluzione L.41 a seguito dei lavori dell’OEWG: impegna le Nazioni Unite all’avvio dei negoziati per la messa al bando delle armi nucleari;
  • Marzo 2017 e Giugno-Luglio 2017: Assemblea delle Nazioni Unite, negoziati per la messa al bando delle armi nucleari;
  • 7 luglio 2017: l’Assemblea approva il Trattato

Alcune risorse e documenti


Immagini dalla Conferenza (slides su Flickr by Lucas Wirl)

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Si noti in una foto l’assenza della Germania, come pure quella del rappresentante del nostro Paese. L’influenza degli Stati Uniti e degli altri Paesi possessori dell’atomica, e delle motivazioni di deterrenza “per mantenere la sicurezza” politica e militare, hanno allontanato i Nuclear States (e i loro alleati) dall’essere partecipi di questa opportunità che nemmeno il Trattato di non proliferazione nucleare è mai arrivato a realizzare.

Health Through Peace 2017

Ai primi di settembre il Congresso mondiale di IPPNW


Confrontarsi, quale comunità medica internazionale, sui temi della militarizzazione, della guerra e dell’insicurezza globale: questo lo scopo del meeting organizzato da Medact che si svolgerà dal 4 al 6 settembre prossimi all’Università di York in Gran Bretagna e che insieme ospiterà l’annuale Congresso mondiale di IPPNW.

Nella pagina che descrive l’evento è possibile trovare il programma di massima dei tre giorni di incontri, nonché  informazioni generali e logistiche per i partecipanti. Qui troviamo anche delle note utili per la registrazione al meeting e le quote di partecipazione. In particolare è prevista la data del 28 febbraio quale termine ultimo per usufruire di quote agevolate (“Early bird rates”), mentre la registrazione online deve avvenire entro il 25 agosto prossimo.

E’ aperta l’iscrizione per gli interventi nelle varie tematiche illustrate nella sezione “Call for Papers” della pagina.

 


Medact nasce nel 1992 dalla fusione di due Organizzazioni, la Medical Campaign Against Nuclear Weapons (MCANW) e la Medical Association for the Prevention of War (MAPW), e la Mission attuale racchiude globalmente le minacce alla salute dovute ai cambiamenti climatici come pure alla violenza strutturale dei sistemi e delle politiche economiche. Essa è inoltre l’affiliata in Gran Bretagna di IPPNW, l’Internazionale dei medici per la prevenzione della guerra nucleare, Premio Nobel per la Pace nel 1985.


La via della pace passa per il disarmo nucleare

SaveTheHumansUn breve articolo nel sito della Radio Vaticana sottolinea la grande importanza dell’imminente Conferenza alle Nazioni Unite, ricordata dal Papa al Corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede, per l’avvio di negoziati per un trattato di messa al bando delle armi nucleari. L’articolo descrive come ben 123 Paesi nel mondo abbiano votato a favore della recente Risoluzione che porterà a breve alla Conferenza, nonostante il boicottaggio costante dei Nuclear States e con la preoccupazione, ad esempio, per la crescente volontà di riarmo atomico ai confini tra la Russia e gli Stati dell’Unione Europea che si affacciano ad essa.

La pagina introduce all’ascolto della registrazione audio di un servizio trasmesso qualche giorno fa sulle frequenze della Radio Vaticana e che ha portato le testimonianze importanti di Maurizio Simoncelli, vicepresidente dell’Istituto di Ricerche internazionali “Archivio Disarmo” e di don Renato Sacco, coordinatore nazionale di Pax Christi. Un programma e un’intervista importante da seguire con interesse e che spiega in modo chiaro la situazione attuale: armamenti atomici, commercio delle armi, finanziamenti, guerre, ipocrisia dei potenti; ma anche lo sviluppo delle iniziative da parte di governi o di ONG – e ICAN è espressamente menzionato – che nel corso degli ultimi anni stanno cercando di arrivare giuridicamente, nel diritto internazionale, alla proibizione nell’uso e nel possesso delle armi nucleari, così come è stato per altre armi di distruzione di massa, quali le bombe chimiche.


 

Per approfondire: