Centoventi secondi

E siamo ritornati ai momenti più critici della Guerra Fredda. A quei due minuti a mezzanotte segnati nuovamente sull’Orologio dell’Apocalisse – quel quadrante simbolico alle cui lancette la Federation of Atomic Scientists ha affidato il compito di mostrare al mondo in modo comprensibile l’entità del disastro nucleare dando la percezione del tempo che rimane alla fine certa della vita sulla Terra. Lancette che si sono mosse indietro e avanti nel corso degli ultimi decenni sulla scia delle svolte in positivo o in negativo succedute via via nella sfida continua tra i possessori dell’atomica.

Dal prof. Alessandro Pascolini, Professore associato di Fisica Teorica presso l’Università di Padova e Vicepresidente di Isodarco, ecco qua una presentazione chiara ed efficace su quali siano stati gli input da cui gli scienziati hanno ricavato le passate e le attuali indicazioni date dalle lancette del Doomsday Clock.

 


120 secondi
2 minuti, ecco quanto manca oggi all’ora del giudizio

Alessandro Pascolini, Università di Padova

Le preoccupazioni quotidiane, i problemi immediati e più vicini ci fanno dimenticare o rimuovere i pericoli che tutta l’umanità sta correndo a causa della minaccia legata alla stessa presenza delle armi nucleari e ai cambiamenti climatici che stanno modificando le condizioni di vita sul nostro pianeta.Per esprimere in modo efficace l’urgenza del rischio nucleare e climatico attraverso una metafora immediatamente comprensibile a tutti (forse anche ai politici!) la Federation of atomic scientists ha scelto di indicare con le lancette di un orologio, il Doomsday Clock (“l’orologio del giudizio universale”), quanti minuti rimangano prima della mezzanotte antecedente al giorno del giudizio.

Questi scienziati, che per primi, già dal 1945, si sono posti l’obiettivo di combattere lo sviluppo delle armi nucleari, hanno trovato uno strumento per diffondere le loro analisi e proposte nel Bulletin of the atomic scientists, creato da Leo Szilard e Eugene Rabinowich. Ed è appunto il Bulletin che presenta in tutti i suoi numeri l’ora corrente del rischio nucleare, fissata annualmente dal suo Science and security board.

La prima indicazione, siamo nel 1947, fu di mezzanotte meno sette minuti: gli USA hanno deciso di rafforzare il monopolio delle armi nucleari, si sta accendendo la guerra fredda ed è fallito il tentativo del controllo internazionale dell’energia nucleare nell’ambito dell’apposita commissione creata dall’ONU.

Nel 1949, con l’acquisizione delle armi nucleari da parte dell’URSS, la situazione si aggrava e le lancette vengono portate a 3 minuti da mezzanotte. Un ulteriore aggravamento (e siamo a meno due minuti) si ha nel 1953 con la decisione, invano contrastata da larga parte della comunità scientifica, di procedere allo sviluppo delle armi termonucleari.

Nel corso degli anni, a fronte dell’evoluzione del confronto nucleare fra le superpotenze e la proliferazione ad altri paesi, l’orologio si è allontanato e avvicinato alla mezzanotte; il momento più sicuro si è avuto nel 1991 alla fine della guerra fredda (17 minuti da mezzanotte) per poi via via aggravarsi negli anni successivi di fronte all’incapacità del mondo politico internazionale di superare il confronto nucleare, risolvere i nuovi conflitti e di affrontare le problematiche legate al cambiamento climatico globale, fino a ritornare lo scorso anno a meno due minuti e mezzo.

Ieri, 25 gennaio, il gruppo internazionale di 20 esperti incaricato di muovere le lancette dell’orologio si è convinto dell’ulteriore aggravamento della situazione e ha ridotto di altri 30 secondi la distanza dalla catastrofe globale fino a due soli minuti, come nel 1953: la peggior situazione di sempre.

”Nel corso del 2017, i leader mondiali non hanno affrontato in modo efficace le esistenziali minacce della guerra nucleare e del cambiamento climatico, rendendo la sicurezza globale più pericolosa di quanto fosse lo scorso anno – mai così pericolosa dai tempi della guerra fredda.” I maggiori rischi vengono nel settore nucleare:

– I programmi nucleari della Corea del Nord sono ulteriormente progrediti nel 2017, con rischi per i paesi vicini, gli USA e la stessa Corea del Nord. Una retorica iperbolica e provocazioni da entrambe le parti hanno aumentato la possibilità di una guerra nucleare per accidenti o interpretazioni e calcoli errati.

– Gli Stati Uniti e la Russia sono rimasti in disaccordo, continuando esercitazioni militari lungo i confini della NATO, minando il trattato sulle forze nucleari a gittata intermedia (INF), modernizzando i loro arsenali nucleari e evitando negoziati per il controllo degli armamenti.

– Nella regione Asia-Pacifico, sono aumentate le tensioni sul mar cinese meridionale, con inadeguate relazioni tra Stati Uniti e Cina per ristabilire una situazione di sicurezza stabile.
– Nell’Asia meridionale, Pakistan e India hanno continuato a costruire arsenali di armi nucleari sempre più grandi e diversificati.

– In Medio Oriente, l’incertezza sulla continuità del supporto degli Stati Uniti per il lo storico accordo nucleare iraniano si aggiunge a un quadro alquanto fosco. “Definire terribile la situazione mondiale nucleare è capire il pericolo e la sua immediatezza.”

Sul fronte dei cambiamenti climatici, il pericolo potrebbe sembrare meno immediato, ma per evitare aumenti catastrofici di temperatura nel lungo periodo si richiede un’attenzione urgente ora.

Le emissioni globali di biossido di carbonio non hanno ancora mostrato l’inizio del deciso declino verso zero necessario per evitare un ancora maggiore riscaldamento. Le nazioni del mondo devono diminuire in modo significativo le loro emissioni di gas serra per mantenere i rischi climatici gestibili, e finora, la risposta globale è stata molto lontana dal soddisfare questa sfida.

Oltre ai domini nucleari e climatici, il cambiamento tecnologico sta creando problemi alle democrazie di tutto il mondo per come gli stati cercano e sfruttano l’opportunità di utilizzare le tecnologie informatiche come armi, tra campagne ingannevoli basate su internet volte a minare le elezioni e la fiducia popolare nelle istituzioni, essenziali per la libertà di pensiero e la sicurezza globale.

“Già queste pericolose situazioni per la sicurezza mondiale giustificano da sole lo spostamento delle lancette dell’orologio del giudizio verso mezzanotte.

Ma c’è stato anche un crollo nell’ordine internazionale che è stato pericolosamente esacerbato dalle recenti azioni statunitensi. Nel 2017, gli Stati Uniti si sono ritirati dal loro ruolo storico di leadership mondiale, riducendo il loro impegno a cercare un terreno comune e minando lo sforzo complessivo per risolvere le pressanti sfide della governance globale. Né gli alleati né gli avversari sono stati in grado di prevedere in modo affidabile le azioni degli Stati Uniti – o capire quando le dichiarazioni degli Stati Uniti sono reali, e quando sono pura retorica. La diplomazia internazionale è stata ridotta a insulti, conferendole un senso surreale di irrealtà che rende la situazione della sicurezza mondiale sempre più minacciosa.

A causa dello straordinario pericolo del momento attuale, il Science and security board oggi sposta la lancetta dei minuti del Doomsday Clock 30 secondi più vicino alla catastrofe. Siamo ora due minuti a mezzanotte, il valore più vicino al “giudizio”, come nel 1953, al culmine della Guerra Fredda.

Il Science and security board spera che questa reimpostazione dell’orologio venga interpretata esattamente come si intende come un avvertimento urgente del pericolo globale. Il tempo per i leader mondiali di affrontare il pericolo nucleare incombente e la continua marcia dei cambiamenti climatici è ormai passato da tempo. Il momento per i cittadini del mondo di richiedere tali azioni è ora.”

Il documento passa a esaminare in maggior dettaglio l’aumento del rischio che le armi nucleari possano venir usate, intenzionalmente o per errore e mis- interpretazioni, gli aspetti dell’inadeguata risposta al cambiamento climatico, i rischi globali delle tecnologie emergenti, incluso lo sviluppo di armi autonome e abusi dei progressi della biologia sintetica.

Il Science and security board osserva che “lo stato attuale estremamente pericoloso degli affari del mondo non deve necessariamente essere permanente. Esistono i mezzi per gestire le tecnologie pericolose e ridurre i rischi su scala globale; anzi, molti di loro sono ben noti e alla portata della società, se i leader prestassero la giusta attenzione a preservare le prospettive a lungo termine dell’umanità e se i cittadini imponessero loro di farlo.

Questo è un momento pericoloso, ma il pericolo è frutto delle nostre azioni. L’umanità ha inventato gli strumenti dell’apocalisse; così può inventare i metodi per controllarli e infine eliminarli. Quest’anno, i leader e i cittadini del mondo possono spostare il Doomsday Clock e il mondo lontano dalla metafora della mezzanotte della catastrofe globale adottando alcune azioni di buon senso.”

Fra le azioni vengo indicate come urgenti:
– Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump dovrebbe astenersi dalla retorica provocatoria nei confronti della Corea del Nord, riconoscendo l’impossibilità di prevederne le reazioni.
– I governi degli Stati Uniti e della Corea del Nord dovrebbero aprire una varietà di canali di comunicazione, militari e diplomatici.
– La comunità mondiale dovrebbe perseguire, come obiettivo a breve termine, la cessazione dei test nucleari e dei missili balistici della Corea del Nord.
– L’amministrazione Trump dovrebbe attenersi ai termini del Piano d’azione globale congiunto per il programma nucleare iraniano, a meno che non emergano prove credibili che l’Iran non rispetta l’accordo.
– Gli Stati Uniti e la Russia dovrebbero discutere e adottare misure per prevenire incidenti militari in tempo di pace lungo i confini della NATO.
– I leader statunitensi e russi dovrebbero tornare al tavolo dei negoziati per risolvere le divergenze sul trattato INF; cercare ulteriori riduzioni nelle armi nucleari; discutere di un abbassamento dello stato di allerta degli arsenali nucleari di entrambi i paesi; limitare i programmi di modernizzazione nucleare che minacciano di creare una nuova corsa agli armamenti nucleari; e per garantire che non vengano costruite nuove armi nucleari tattiche o a bassa resa e che le armi tattiche esistenti non vengano mai utilizzate sul campo di battaglia.
– I cittadini statunitensi, e di tutto il mondo, dovrebbero chiedere, con ogni mezzo legale, al loro governo azioni per il problema climatico.
– I governi di tutto il mondo dovrebbero raddoppiare gli sforzi per ridurre le emissioni di gas a effetto serra, al di là degli inadeguate condizioni dell’accordo di Parigi.
– La comunità internazionale dovrebbe stabilire nuovi protocolli per scoraggiare e penalizzare l’uso improprio della tecnologia informatica per minare la fiducia dei cittadini nelle istituzioni politiche, nei media, nella scienza e nell’esistenza della stessa realtà oggettiva.
– I paesi del mondo dovrebbero collaborare alla creazione di istituzioni specificamente incaricate di esplorare e affrontare gli abusi potenzialmente maligni o catastrofici delle nuove tecnologie, in particolare per quanto riguarda gli armamenti autonomi che prendono decisioni di “uccisione” senza supervisione umana e i progressi nella biologia sintetica che potrebbero, se mal utilizzati, rappresentare una minaccia globale.

Il documento conclude osservando che “il fallimento dei leader mondiali nell’affrontare le più grandi minacce per il futuro dell’umanità è deplorevole, ma il fallimento può essere invertito. Siamo passati a due minuti da mezzanotte, ma il Doomsday Clock ha ticchettato lontano da mezzanotte in passato, e durante il prossimo anno, il mondo potrà nuovamente allontanarlo dall’apocalisse.

L’avvertimento che ora invia il Science and security board è chiaro, il pericolo è ovvio e imminente. L’opportunità di ridurre il pericolo è altrettanto chiara.

Il mondo ha visto la minaccia rappresentata dall’abuso della tecnologia dell’informazione e ha assistito alla vulnerabilità delle democrazie alla disinformazione. Ma c’è un rovescio della medaglia all’abuso dei social media. I leader reagiscono quando i cittadini insistono che lo facciano, e i cittadini di tutto il mondo possono utilizzare il potere di Internet per migliorare le prospettive a lungo termine dei loro figli e nipoti. Possono insistere sui fatti e scartare le assurdità. Possono chiedere azioni per ridurre la minaccia esistenziale della guerra nucleare e del cambiamento climatico incontrollato. Possono cogliere l’opportunità di rendere il mondo più sicuro e più sano.”

Nota:
Il testo originale del rapporto, It is now two minutes to midnight, con le biografie dei membri del Science and security board, è reperibile sul sito del Bulletin of the atomic scientists all’indirizzo https://thebulletin.org/2018-doomsday-clock-statement
Per informazioni sulla modernizzazione delle forze nucleari mondiali vedi A. Pascolini, All’ombra dei missili in fiore. La modernizzazione (o riarmo?) nucleare, Scienza e pace VII(2), Research Paper n. 37, giugno 2016.


Vedi anche:

 

“O noi aboliremo le armi nucleari o le armi nucleari aboliranno noi”

Contributo al 31° Winter Course di Isodarco, Corso della scuola internazionale di formazione delle  Pugwash Conferences on Science and World Affairs, l’organizzazione mondiale Premio Nobel per la Pace fondata sulla base del manifesto Russel-Einstein contro le armi nucleari del 9 luglio 1955. E’ concessa la pubblicazione del testo.


Intervento del dott. Michele Di Paolantonio, medico chirurgo, specialista in Igiene e Medicina Preventiva, orientamento di Sanità Pubblica, perfezionamento in Diritto Sanitario, mdipaolantonio55@gmail.com, Presidente dell’AIMPGN, Associazione Italiana Medicina per la Prevenzione della Guerra Nucleare, Affiliata Italiana dell’IPPNW, organizzazione Premio Nobel per la Pace 1985, ed Affiliata Italiana di ICAN, organizzazione Premio Nobel per la Pace 2017 (www.ippnw-italy.org).

Il 10 dicembre scorso, durante la cerimonia ad Oslo per la consegna del Premio Nobel per la Pace 2017, è stato decisamente affermato: “O noi aboliremo le armi nucleari o le armi nucleari aboliranno noi”.

Pochi giorni fa il Capo di uno Stato nucleare ha detto minacciosamente al suo nemico che sulla sua scrivania è a sua disposizione il bottone nucleare, e l’altro Capo di Stato nucleare a cui il primo si riferiva ha risposto che il suo bottone nucleare è più grande del suo.

Basta questo per capire molto semplicemente, anche alla luce delle preoccupazioni espresse di recente ed in pubblico da Papa Francesco per la stessa sopravvivenza dell’umanità di fronte all’irrazionalità rispetto alle stesse armi nucleari, che l’unico modo di impedire l’impensabile ma purtroppo possibile è dare comunque seguito alle indicazioni del Trattato per la Proibizione delle Armi Nucleari votato all’ONU il 20 settembre scorso che è valso il Premio Nobel per la Pace 2017 ad ICAN, International Campaign to Abolish Nuclear Weapons, la Campagna Internazionale per l’Abolizione delle Armi Nucleari fondata nel 2007 dall’International Physicians for the Prevention of Nuclear War, organizzazione Premio Nobel per la Pace 1985, come ricordato nella sua prolusione da Berit Reiss-Andersen , Presidentessa del Comitato Nobel Norvegese.

Nove giorni dopo il Premio, il 19 dicembre, ICAN ed IPPNW, al 38° Parallelo, nella Zona Demilitarizzata tra le due Coree, hanno presentato il seguente appello/documento, i cui risultati non si sono fatti attendere, prima con la riapertura della linea telefonica rossa tra le due Coree, e poi con la convocazione dell’incontro del 9 gennaio tra le due Coree per la possibile ed auspicabile comune partecipazione ai prossimi Giochi Olimpici Invernali a PyeongChang:

 


PyeongChang
Joint Statement for Peace

Rilasciamo oggi, da questa Zona Demilitarizzata (DMZ) che separa la Repubblica di Corea a sud dalla Repubblica Democratica Popolare di Corea a nord, un appello congiunto per la pace nella Penisola coreana.
Non dobbiamo mai più permettere che una guerra si scateni qui in Corea.
I leader delle due Coree, Stati Uniti, Cina, Giappone e Russia devono negoziare una pace duratura.
Stiamo facendo questo sforzo perché crediamo che la gente comune possa fare la differenza, dando voce al nostro desiderio di un mondo senza armi nucleari e senza guerra.
Chiediamo a tutti gli Stati ad aderire tempestivamente e attuare il nuovo trattato sulla proibizione delle armi nucleari. Ora è il momento di riunirsi e diffondere questo messaggio di unità con parole di speranza e incoraggiamento.

Presto, i Giochi Olimpici Invernali del 2018 di PyeongChang, un tempo in cui persone provenienti da tutto il mondo si stanno unendo, si terrà qui nella penisola coreana.
Per oltre 120 anni, i Giochi olimpici hanno fornito agli atleti di tutto il mondo una meravigliosa opportunità di riunirsi in unità e dare il meglio di sé.
La nostra speranza è che gli atleti della Repubblica Popolare Democratica di Corea partecipino ai Giochi Olimpici Invernali di PyeongChang del 2018.
Con la partecipazione di entrambe le Coree, crediamo che i Giochi Olimpici Invernali di PyeongChang del 2018 possano aiutare a costruire una Penisola coreana pacifica e una pacifica comunità globale.
Crediamo fermamente che i Giochi Olimpici Invernali del 2018 a PyeongChang si terranno veramente come Olimpiadi della Pace e vorremmo ancora una volta chiedere alla comunità globale di impegnarsi nel dialogo e nella cooperazione e di partecipare ai Giochi Olimpici Invernali di PyeongChang del 2018 per portare pace nella penisola coreana e nel mondo.

 

19 dicembre 2017

Choi Moon-soon, Governatore della Provincia di Gangwon
Min Byoung-chul, Presidente della Fondazione Sunfull
Tim Wright, Direttore Asia-Pacifico di ICAN
Tilman Ruff, Co-Presidente di IPPNW 


PyeongChang

Joint Statement for Peace

Today, we are issuing, from this Demilitarized Zone (DMZ) that separates the Republic of Korea to the south from the Democratic People’s Republic of Korea to the north, a joint call for peace on the Korean peninsula.

War must never again be allowed to break out here in Korea.

Leaders of the two Koreas, the USA, China, Japan and Russia must negotiate a durable peace. We are making this effort because we believe that ordinary people can make a difference by giving voice to our yearning for a world without nuclear weapons, and without war.

We call on all states to promptly join and implement the new Treaty on the Prohibition of Nuclear Weapons.

Now is the time to come together and issue this message of unity with words of hope and encouragement.

Soon, 2018 PyeongChang Winter Olympic Games, a time when people from across our world are coming together, is to be held here on the Korean Peninsula.

For more than 120 years, the Olympic Games have provided athletes around the world with a wonderful opportunity to come together in unity and give of their best.

It is our hope that athletes from the Democratic People’s Republic of Korea will participate in the 2018 PyeongChang Winter Olympic Games.

With participation by both Koreas, we believe the 2018 PyeongChang Winter Olympic Games can help build a peaceful Korean Peninsula and a peaceful global community.

We have a firm belief that the 2018 Winter Olympic Games in PyeongChang would truly be held as a Peace Olympics, and would like to once again call on the global community to engage in dialogue and cooperation and to participate in the 2018 PyeongChang Winter Olympic Games for bringing about peace on the Korean Peninsula and to the world.

 

2017.12.19

Choi Moon-soon, Governatore della Provincia di Gangwon
Min Byoung-chul, Presidente della Fondazione Sunfull
Tim Wright, Direttore Asia-Pacifico di ICAN
Tilman Ruff, Co-Presidente di IPPNW 


L’iniziativa della Società Civile che da una parte ha portato 122 Paesi Membri dell’ONU, sotto la spinta di Internazionale Medici per la Prevenzione della Guerra Nucleare, Comitato Internazionale della Croce Rossa/Mezza Luna Rossa e Campagna Internazionale per l’Abolizione delle Armi Nucleari, a firmare il Trattato di Proibizione delle Armi Nucleari e dall’altra, attraverso la ripresa delle comunicazioni tra le due Coree e la comune partecipazione ai Giochi Olimpici Invernali, a riaprire la speranza alla pace e contro la guerra, dimostra che oggi, con le nuove tecnologie della comunicazione, è possibile raggiungere risultati fino a ieri impensabili, inclusa la possibile insperata soluzione della crisi nucleare coreana da una parte, e la ripresa di una seria discussione globale per accordi globali di disarmo nucleare, fino all’abolizione delle armi nucleari stesse.

Affinchè, dopo i Giochi Olimpici Invernali di Corea, sia evitata la guerra tra USA e Corea del Nord, occorre delineare con urgenza una road map per la creazione di una Zona Denuclearizzata in Estremo Oriente, su cui fondare la definitiva soluzione dell’instabilità della penisola coreana e dell’innaturale ormai settantennale stato d’armistizio e non di pace tra USA e Corea del Nord.

Se lo stato di divisione e di contrapposizione in atto in Europa e nel Mediterraneo dalla fine della II Guerra Mondiale è stata risolta trent’anni fa con la fine della Guerra Fredda, lo smantellamento degli euromissili, la caduta del Muro di Berlino e la riunificazione della Germania, soluzioni analoghe devono essere trovate per l’irrisolta settantennale destabilizzazione coreana dal dopoguerra mondiale. Ci auguriamo in questo senso un fattivo contributo sia da parte di Pugwash che della diplomazia vaticana, il cui ruolo di primo piano nel raggiungimento del Trattato di Proibizione delle Armi Nucleari è stato evidente a tutti e riaffermato anche in occasione del recente Summit in Vaticano di dodici Premi Nobel per la Pace sul Disarmo Nucleare, tra cui ICAN, IPPNW e Pugwash.

Voi fisici nucleari, scienziati per antonomasia, padri dell’arma nucleare, siete stati i primi a rendervi conto della enorme pericolosità delle armi nucleari per l’umanità, ed uno dei vostri principali problemi è stata l’impossibilità di controllare direttamente l’uso che l’autorità politica e statale avrebbe fatto delle vostre terribili scoperte. Oggi, con le nuove tecnologie della comunicazione, che rendono possibile, utilizzando  algoritmi, persino cambiare rapidamente orientamenti pubblici o addirittura parlamenti e governi, potete anche voi nutrire la volontà di sottrarre a decisori inaffidabili o addirittura irresponsabili le vostre scoperte decidendo di perseguire a vostra volta, direttamente, la via della proibizione delle armi nucleari e dei percorsi possibili verso la loro riduzione e la loro abolizione.

Noi medici prescriviamo prevenzione primaria difronte a scenari di grave sofferenza, dolore e morte che non consentono terapie e palliazioni.

Con l’Iniziativa comune di Internazionale Medici per la Prevenzione della Guerra Nucleare e Comitato Internazionale della Croce Rossa/Mezza Luna Rossa sull’impatto delle armi nucleari sugli uomini e sull’ambiente, fondata sui concetti scientifici di Inverno Nucleare e Fame Nucleare, e sviluppata attraverso le Conferenze Diplomatiche Internazionali di Oslo, marzo 2013, Nayarit, Messico, febbraio 2014, Vienna, dicembre 2014, abbiamo via via costruito un fronte di 137 Paesi membri delle Nazioni Unite che hanno portato le stesse a convocare il 23 dicembre 2016 la Conferenza per la Proibizione delle Armi Nucleari, iniziata a New York il 27 marzo 2017 e chiusa il 7 luglio 2017, con la decisione di firmare il Trattato di Proibizione delle Armi Nucleari il 20 settembre 2017 a Ginevra.

Di fronte allo scenario evocato di due miliardi di morti per Inverno Nucleare e Fame Nucleare dopo una guerra nucleare anche limitata l’unica risposta medica e scientifica possibile è la prevenzione primaria, che alla luce del concetto acclarato di guerra nucleare non intenzionale, cioè per errore tecnico o umano o volontà criminale o terroristica è l’unica possibile: cioè l’abolizione delle armi nucleari, attraverso il loro smantellamento, il loro disassemblaggio, e la loro rottamazione, generali, reciproci e controllati.

Nell’immediato, l’obiettivo urgente è impedire nuove proliferazioni, attraverso accordi urgenti per scongiurare proliferazione e guerra.

In questa risposta medico scientifica di prevenzione primaria, per la cui promozione globale abbiamo fondato nel 2007 ICAN, perché ci rendevamo conto di non poter fare tutto questo da soli, solo come professionisti della salute, una grande forza intellettuale globale e cruciale per il risultato è la vostra, scienziati della fisica e della fisica nucleare.

Sarei anche personalmente felice se tra IPPNW, ICAN e Pugwash si sviluppasse solidarietà d’azione verso l’obiettivo dichiarato e possibile dell’abolizione delle armi nucleari o anche verso obiettivi specifici intermedi, come già accadde agli inizi del 2010 quando Pugwash ed IPPNW collaborarono per avviare il percorso che portò all’Accordo di Losanna sul programma nucleare iraniano.

Il Comitato Nobel Norvegese, nel motivare la propria decisione di attribuire il Premio a noi, ha espressamente citato tutta l’urgenza che c’è nel dover affrontare la crisi internazionale sul programma nucleare coreano.

Tra i candidati al Premio c’erano i protagonisti proprio dell’Accordo di Losanna sul nucleare iraniano, ma non c’è stato tempo di premiare e celebrare il passato, difronte a tutta l’urgenza di prevenire un possibile tragico futuro.

Grazie per l’attenzione.


 Qui sotto i testi scaricabili dell’intervento, in lingua inglese e italiano:

In vista delle Olimpiadi invernali, la dichiarazione congiunta tra IPPNW, ICAN e governatore della provincia di Gangwon. Si attiva un filo rosso di comunicazione tra le due Coree

Comunicato stampa

Dalla dichiarazione congiunta tra IPPNW, ICAN e il Governatore della provincia di Gangwon, alla riapertura delle comunicazioni tra le due Coree in vista dei Giochi Olimpici Invernali.

Il 19 dicembre scorso, una delegazione composta da membri del Board di IPPNW e ICAN, assieme al Governatore della Provincia di Gangwon – regione dove si terranno i Giochi – dalla Zona Demilitarizzata tra le due Repubbliche ha rilasciato una dichiarazione congiunta con l’appello specifico ai leader delle due Coree, Stati Uniti, Cina, Giappone e Russia, perché si accordino per avviare urgenti negoziati di pace. Qui sotto la traduzione italiana del comunicato mentre è disponibile da scaricare il testo originale in formato PDF.

Il prossimo 9 febbraio, a PyeongChang nella penisola coreana, avranno inizio i Giochi Olimpici Invernali del 2018. La disponibilità alla partecipazione di atleti nordcoreani può aprire uno spiraglio di distensione.

 


PyeongChang
Joint Statement for Peace

 

Rilasciamo oggi, da questa Zona Demilitarizzata (DMZ) che separa la Repubblica di Corea a sud dalla Repubblica Democratica Popolare di Corea a nord, un appello congiunto per la pace nella Penisola coreana.
Non dobbiamo mai più permettere che una guerra si scateni qui in Corea.
I leader delle due Coree, Stati Uniti, Cina, Giappone e Russia devono negoziare una pace duratura.
Stiamo facendo questo sforzo perché crediamo che la gente comune possa fare la differenza, dando voce al nostro desiderio di un mondo senza armi nucleari e senza guerra.
Chiediamo a tutti gli Stati ad aderire tempestivamente e attuare il nuovo trattato sulla proibizione delle armi nucleari. Ora è il momento di riunirsi e diffondere questo messaggio di unità con parole di speranza e incoraggiamento.

Presto, i Giochi Olimpici Invernali del 2018 di PyeongChang, un tempo in cui persone provenienti da tutto il mondo si stanno unendo, si terrà qui nella penisola coreana.
Per oltre 120 anni, i Giochi olimpici hanno fornito agli atleti di tutto il mondo una meravigliosa opportunità di riunirsi in unità e dare il meglio di sé.
La nostra speranza è che gli atleti della Repubblica Popolare Democratica di Corea partecipino ai Giochi Olimpici Invernali di PyeongChang del 2018.
Con la partecipazione di entrambe le Coree, crediamo che i Giochi Olimpici Invernali di PyeongChang del 2018 possano aiutare a costruire una Penisola coreana pacifica e una pacifica comunità globale.
Crediamo fermamente che i Giochi Olimpici Invernali del 2018 a PyeongChang si terranno veramente come Olimpiadi della Pace e vorremmo ancora una volta chiedere alla comunità globale di impegnarsi nel dialogo e nella cooperazione e di partecipare ai Giochi Olimpici Invernali di PyeongChang del 2018 per portare pace nella penisola coreana e nel mondo.

 

19 dicembre 2017

Choi Moon-soon, Governatore della Provincia di Gangwon
Min Byoung-chul, Presidente della Fondazione Sunfull
Tim Wright, Direttore Asia-Pacifico di ICAN
Tilman Ruff, Co-Presidente di IPPNW


Vedi anche:

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