Arrivano senza sosta comunicati ed appelli da Organizzazioni e istituzioni pacifiste mondiali. Nelle varie mailing list riservate è un rincorrere incessante di documenti e link, il timore crescente di un conflitto globale scavalca tragicamente le notizie edulcorate dei media mainstream.
Anche dai Premi Nobel per la Pace assegnatari negli anni passati arriva un accorato appello: poiché il rischio nucleare – non più di deterrenza ma con la crescente spinta all’uso nelle prospettive degli Stati possessori – diventa via via reale coll’acuirsi del conflitto in corso.
“Come premi Nobel per la pace rifiutiamo la guerra e le armi nucleari. Chiediamo a tutti i nostri concittadini del mondo di unirsi a noi nella protezione del nostro pianeta, casa per tutti noi, da coloro che minacciano di distruggerlo.
L’invasione dell’Ucraina ha creato un disastro umanitario per il suo popolo. Il mondo intero sta affrontando la più grande minaccia della storia: una guerra nucleare su larga scala, in grado di distruggere la nostra civiltà e causare vasti danni ecologici in tutta la Terra.
Chiediamo un cessate il fuoco immediato e il ritiro di tutte le forze militari russe dall’Ucraina, e tutti gli sforzi possibili nel dialogo per prevenire questo disastro finale.
Chiediamo alla Russia e alla NATO di rinunciare esplicitamente a qualsiasi uso di armi nucleari in questo conflitto e chiediamo a tutti i paesi di sostenere il trattato sulla proibizione delle armi nucleari per garantire che non affrontiamo mai più un momento simile di pericolo nucleare.”
Sembra già lontana la passata soddisfazione per l’approvazione del TPAN! E adesso è ancora più urgente l’adesione!
“Il momento di vietare ed eliminare le armi nucleari è ora. È l’unico modo per garantire che gli abitanti del pianeta siano al sicuro da questa minaccia esistenziale. O è la fine delle armi nucleari o la fine di noi. Rifiutiamo la governance attraverso l’imposizione e le minacce e sosteniamo il dialogo, la convivenza e la giustizia. Un mondo senza armi nucleari è necessario e possibile, e insieme lo costruiremo. È urgente dare una possibilità alla pace.”
L’appello è stato sottoscritto dai Premi Nobel (tra parentesi l’assegnazione):
- American Friends Service Committee (1947)
- His Holiness The Dalai Lama (1989)
- Leymah Gbowee (2011)
- International Campaign to Abolish Nuclear Weapons (2017)
- International Peace Bureau (1910)
- International Physicians for the Prevention of Nuclear War (1985)
- Tawakkul Karman (2011)
- Pugwash Conference on Science and World Affairs (1995)
- Kailash Satyarthi (2014)
- Lech Walesa (1983)
- Jody Williams (1997)
- Muhammad Yunus (2006)
E’ ugualmente importante il comunicato congiunto dei medici russi ed ucraini aderenti a IPPNW:
“Il conflitto tra Russia e Ucraina continua, portando a vittime umane. E in caso di escalation del conflitto potrebbe causare conseguenze più gravi, coinvolgimento di altri Paesi, impianti nucleari e persino un confronto nucleare.
È una grande tragedia nel centro dell’Europa causata dall’incapacità delle autorità di parlarsi e capirsi e che desiderano avere benefici unilaterali per un Paese senza prendere in considerazione i diritti e la sicurezza di altri Paesi.
Il lavoro di qualsiasi medico in questo mondo è strettamente correlato ai principi di uguaglianza e di approccio non giudicante nel loro lavoro. La recente pandemia di COVID-19 ha dimostrato a tutti quanto possano essere vulnerabili gli operatori sanitari mentre i sistemi sanitari vengono sopraffatti da un disastro su tale scala. Malattia, morte e burnout diffusi tra gli operatori sanitari hanno sottolineato la necessità di importanti reinvestimenti di tempo, denaro e risorse per educare e preparare professionisti competenti e qualificati nel campo della medicina.”
Sembra incredibile quanto stia accadendo nelle regioni dell’Est europeo:
“Russia e Ucraina sono state strettamente collegate tra loro fin dall’inizio della loro storia. È difficile trovare una persona in Russia che (o i cui amici) non abbia parenti in Ucraina. Entrambi i Paesi fanno parte dell’Europa orientale e condividono stretti legami economici e culturali. Tutti questi fatti fanno sentire tutti i medici molto più preoccupati per l’attuale situazione nella regione. E la più pericolosa di tutte le possibili minacce è, naturalmente, quella nucleare.
Siamo profondamente consapevoli delle conseguenze umanitarie dei disastri nucleari per la salute, l’ambiente e il clima. La guerra nucleare potrebbe mettere in pericolo tutta la civiltà umana. Anche una singola detonazione nucleare causerebbe centinaia di migliaia di morti e le conseguenze a lungo termine durerebbero per decenni. Gli ospedali sarebbero distrutti e il personale medico ucciso o ferito. Non esiste una cura per le vittime di una guerra nucleare. Non c’è niente che i servizi medici possano fare per aiutare le persone. L’unica opzione è la prevenzione.
In un mondo che non solo ha sofferto le conseguenze per la salute della pandemia, ma anche l’isolamento e la divisione tra persone, famiglie, comunità e intere nazioni, l’uso di armi nucleari sarebbe la minaccia finale per il sistema sanitario e per tutta l’umanità. È giunto il momento di agire ora e fare tutto il possibile per salvare vite umane e trovare un modo saggio per collaborare.
Chiediamo alle autorità delle parti che si confrontano e alle autorità statunitensi di fare di tutto per accelerare negoziati costruttivi ed efficaci per stabilire la pace in Ucraina al fine di salvare la vita del popolo ucraino e russo.“