Comunicato da IPPNW-Italy dopo la conferenza stampa del 14 maggio 2014 alla Camera dei Deputati “Vigilanza, trasparenza e risparmio. Nuove regole per il settore difesa – Conferenza stampa di Paolo Bolognesi”
UN’”AUTHORITY” DI CONTROLLO SULLE SPESE MILITARI, UN’OCCASIONE PER RILANCIARE IL CONTRIBUTO DELL’ITALIA AL DISARMO NUCLEARE
Cinque “garanti” per un’Autorità di controllo sulle spese militari e sulle conseguenti compensazioni industriali, un organismo che sia da ponte tra le decisioni del Governo e il voto parlamentare. Un tetto di spesa da non superare oltre quanto preventivato in contratti di acquisizione per la Difesa. E’ questo in sintesi l’obiettivo della proposta di legge 1917 – un progetto condiviso da 44 deputati PD e forte di quasi 30.000 firme raccolte da cittadini nel web – presentata mercoledì 14 maggio dal promotore on. Paolo Bolognesi, presidente dell’Associazione delle Vittime della strage di Bologna del 2 agosto 1980 e membro della Commissione Difesa della Camera.
Il meccanismo di verifica è una scelta di rigore e trasparenza, un’azione per garantire regole certe di risparmio e correttezza: qualora l’ammontare della spesa abbia a lievitare oltre il 25% di quanto stipulato all’approvazione della commessa, la stessa deve venire sottoposta al parere vincolante dell’Autorità in questione e delle competenti Commissioni parlamentari.
IPPNW-Italy – sezione italiana dell’organizzazione mondiale “International Physicians for the Prevention of Nuclear War” – esprime soddisfazione per il contenuto e le finalità del disegno di legge presentato, auspicandone una sua approvazione rapida e a larga maggioranza: il dott. Michele Di Paolantonio, presidente di IPPNW-Italy, nel suo intervento ha sottolineato questo, esprimendo che “in era nucleare occorre accrescere il controllo delle assemblee parlamentari e delle sovranità nazionali sugli atti statuali relativi all’acquisizione di nuovi sistemi d’arma” e inoltre che diventa necessario “rendere più consapevole e diretto il controllo democratico parlamentare sulle stesse acquisizioni di nuovi sistemi d’arma che possono a seconda di scelte sia politiche che tecniche aggravare o meno il problema della proliferazione o non proliferazione nucleare”.
Nel suo intervento, il tema del rischio nucleare è stato espresso con grande preoccupazione; ricordando come recenti studi scientifici hanno calcolato, a conseguenza di un conflitto nucleare anche limitato, scenari certi di sconvolgimenti climatici tali da far causare la morte per fame di due miliardi di persone nell’intero pianeta. Scenari che hanno intanto trovato eco preoccupato nei governi di oltre 130 Stati in occasione della I e della II Conferenza Diplomatica Mondiale sull’Impatto Umanitario delle Armi Nucleari tenute rispettivamente ad Oslo nel marzo 2013 ed a Nayarit (Messico) nel febbraio 2014.
E’ anche per questo che diventa sempre più necessario – afferma ancora Di Paolantonio – “un controllo sull’iter di acquisizione di nuovi sistemi d’arma, nel momento in cui, dopo un quarto di secolo, si avvicinano di nuovo, dopo il successo di una recente sperimentazione, i tempi delle decisioni politiche nazionali relative a sviluppo e dispiegamento in Europa del nuovo sistema d’arma nucleare alleato a raggio intermedio denominato B61”.