La Giornata per il Pacifico Indipendente e libero dal nucleare, nel ricordo del test atomico di 62 anni fa. Dalla Nuova Zelanda, dal Movimento pacifista Aotearoa, storia e dettagli quasi sconosciuti qui in Occidente
62 anni esatti dal test nucleare “Castle Bravo”, l’esplosione della bomba all’idrogeno sull’atollo di Bikini. Un cratere profondo 200 piedi e largo un miglio ma per gli Stati Uniti solo uno tra le decine di test atomici che dal 1946 hanno devastato per dodici anni la superficie e il mare delle isole Marshall.
I popoli del Pacifico non dimenticano. E come farebbero, dato che i detriti radioattivi dell’esplosione si depositarono sull’isola di Rongelap a 100 miglia di distanza, e su Ultrick a 300 miglia, inquinando per gli anni a venire un’area di 7000 miglia quadrate – e le cui tracce radioattive vennero segnalate un po’ in tutto il mondo?
Gli abitanti delle isole Marshall e di quell’area del Pacifico dovettero subire dal 1946 al 1958 gli effetti di 350 esplosioni atomiche provocate da Stati Uniti, Francia e Gran Bretagna, in una sorta di esperimento macabro per il “progresso” della supremazia nucleare dell’Occidente.
Leggiamo quanto Aotearoa dichiara nel suo comunicato:
“Il Nuclear free and Independent Pacific Day è un giorno per ricordare che continua ancora oggi l’arrogante mentalità coloniale che ha permesso e anzi incoraggiato l’orrore descritto in precedenza, e che il Pacifico non rimane né ‘Nuclear free’ né indipendente.
Il Pacifico è una delle regioni che viene e che continuerà ad essere più influenzato dai cambiamenti climatici e da fenomeni meteorologici estremi che stanno interessando le isole basse e i popoli del Pacifico che dipendono dalle risorse naturali per il cibo, vestiti e riparo, e su fonti d’acqua vulnerabili alla salinizzazione dovuta all’innalzamento del livello del mare. Eppure la stragrande maggioranza dei combustibili fossili e le emissioni di gas ad effetto serra non provengono dalle nazioni insulari del Pacifico.
Il Pacifico è anche una delle regioni più militarizzate del mondo, ma solo quattro nazioni insulari del Pacifico possiedono forze armate. La stragrande maggioranza della militarizzazione nel Pacifico proviene da fuori: basi militari, esercitazioni di addestramento militare e occupazione militare da parte delle forze armate di Indonesia, Francia e Stati Uniti in particolare, insieme ad Australia, Gran Bretagna, Cina, Nuova Zelanda, Russia e altri.”
E così conclude:
“E’ un giorno per celebrare il coraggio, la forza e la tenacia dei popoli indigeni del Pacifico che hanno mantenuto e ripreso il controllo delle loro vite, la lingua e le terre, per garantire i modi di vivere e di essere che, tramandati dai loro antenati, sono passati alle future generazioni. E’ il giorno del vostro sostegno per continuare la lotta per un Pacifico libero e indipendente dalle armi nucleari, come affermato nell’8′ Conferenza del Pacifico Denuclearizzato e Indipendente: ‘No te parau tia, no te parau mau, no te tiamaraa, e tu, e tu’ – Per la giustizia, per la verità e per l’indipendenza, svegliati, alzati!“
Nota: L’articolo originale è su https://www.facebook.com/PeaceMovementAotearoa/posts/989151224465580