Intervento al Congresso FIMMG 2011

(Villasimius, Cagliari, 8 ottobre 2011) del dott. Michele Di Paolantonio, Presidente della Sezione Italiana dell’Internazionale Medici per la Prevenzione della Guerra Nucleare, organizzazione Premio Nobel per la Pace 1985.

Cari Colleghi,
in Italia i Medici di Medicina Generale sono stati da sempre l’asse portante del Servizio Sanitario Nazionale. Oggi hanno molti problemi da fronteggiare, ma questo non deve pregiudicargli l’opportunità di essere protagonisti, con tutta la forza dell’etica medica, nel muovere i cittadini e la società verso la Convenzione ONU sulle Armi Nucleari, che il Sindaco di Hiroshima ha chiesto di tenere nella sua città nel 2015. Con questo obiettivo si è tenuta venti giorni fa a Ginevra, accolta nel palazzetto delle Nazioni Unite per le organizzazioni non governative, la Conferenza Internazionale per l’Abolizione delle Armi Nucleari, promossa dall’Internazionale Medici (www.ippnw.org), che ha lanciato la campagna ICAN.
Si tratta di un’azione mondiale di Diplomazia della Cittadinanza, voluta dai medici, al fianco dei Mayors for Peace (www.mayorsforpeace.org), Sindaci per la Pace, autorevolissima organizzazione non governativa presso le Nazioni Unite fondata dai Sindaci di Hiroshima e Nagasaki, che in occasione della Giornata Mondiale dell’ONU per la Pace, il 21 settembre scorso, ha raggiunto la quota di 5000 Sindaci aderenti in tutto il mondo, di ogni orientamento politico e fede religiosa.
In Italia abbiamo sviluppato in lingua italiana, con la creatività e la forza di Soka Gakkai Italia, lo strumento multimediale Senzatomica (www.senzatomica.it), che è apertamente e gratuitamente a disposizione di tutti i medici e di tutti i cittadini, con i links ad Internazionale Medici e Sindaci per la Pace, per sviluppare un proprio intervento fattivo e da protagonisti in questa cruciale azione di diplomazia della cittadinanza, etica, divulgativa e formativa per la prevenzione della guerra nucleare e l’abolizione delle armi nucleari, costruendo la Convenzione ONU sulle armi nucleari da protagonisti, ripeto, oggi che le nuove tecnologie della comunicazione lo permettono.
Il sito www.senzatomica.it è collegato come dicevo sia al sito mondiale dell’Internazionale Medici (www.ippnw.org) sia al sito mondiale dei Sindaci per la Pace (www.mayorsforpeace.org). Da questo sito, scegliendo tra giapponese ed english “english”, si apre l’home page in inglese. A sinistra, cliccando su “italian”, si apre la pagina italiana, che permetterà ad ognuno di noi di proporre al proprio Sindaco di aderire all’organizzazione mondiale di Sindaci. Troverà, da stampare o da inoltrare per e-mail, la lettera del Sindaco di Hiroshima al proprio Sindaco, di cui farsi autorevolmente latore, e la scheda di registrazione (registration form) a Mayors for Peace, che il Sindaco dovrà sottoscrivere di proprio pugno vidimando con il timbro del Comune ed inviare per fax al numero dell’ufficio del Comune di Hiroshima di Mayors for Peace presente sulla scheda, facendolo precedere dal doppio zero (0081 è il prefisso telefonico del Giappone).
Dal sito di Senzatomica e da quello dell’IPPNW, Internazionale Medici, invece, si possono scaricare gratuitamente programmi educativi alla pace ed alla prevenzione della guerra nucleare e per l’abolizione delle armi nucleari per scuole di ogni ordine e grado che ogni Comune può mettere a disposizione, senza spese, per alimentare proprie iniziative nelle scuole del proprio territorio, e documentazione utile a ciascun medico per proprie iniziative di divulgazione.
Dal sito in inglese di Mayors for Peace, inoltre, cliccando su: “members cities” si apre la videata su tutti i Sindaci del mondo membri dell’organizzazione. Cliccando su Europe e poi su Italy, compaiono le cdittà i cui Sindaci hanno aderito, dal Sindaco di Firenze al Sindacoo di Roma, solo per citarne due, senza distinzione di appartenenze politiche.
La pace costa poco, e serve ad assicurare il futuro di tutti, ed un medico deve aiutare le proprie società alla prevenzione primaria della guerra nucleare, cioè all’abolizione delle armi nucleari stesse attraverso la Convenzione sulle Armi Nucleari.
Ma veniamo qui ed ora. Il senso di una reciproca accoglienza tra IPPNW e FIMMG ha valori profondi e remoti. Ve ne parlo molto brevemente.
Circa tre decenni fa la categoria medica italiana ha avuto molto riservatamente grandi meriti nel processo che portò USA ed URSS allo smantellamento delle armi nucleari intermedie dall’Europa. Se ne parla, per la prima volta, perchè dopo circa trent’anni è finalmente possibile farlo, in un articolo del prossimo numero di “Sapere”, autorevole rivista scientifica italiana, che rivela il ruolo che una ricerca italiana e la Sezione Italiana dell’Internazionale Medici ebbero nel determinare la stesura del primo punto dell’agenda USA URSS per il Trattato INF, Intermediate Nuclear Forces Treaty, Trattato sulle Armi Nucleari Inttermedie, cioè per la rimozione dei missili nucleari a raggio intermedio Cruise e Pershing II americani ed SS 20 sovietici dall’Europa.
Per quelle attività l’IPPNW ebbe il Premio Nobel per la Pace nel 1985. Ne parliamo liberamente oggi perchè, con i nuovi strumenti della comunicazione globale, quello che molti anni fa fecero pochi medici, in rappresentanza di intere categorie nazionali, oggi può essere fatto da ciascun medico, anche da casa, col proprio computer e nei propri luoghi di vita.
Ma torniamo al ruolo della categoria medica italiana.
Il cruciale ruolo dei medici italiani nella prevenzione della guerra nucleare si formalizzò con la costituzione a Roma del Comitato Scientifico Italiano “Medicina per la Pace” nel 1982, di cui furono chiamati a far parte tutti i membri del Comitato Centrale della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici, i membri medici dell’Accademia Pontificia delle Scienze e dell’Accademia Nazionale dei Lincei, e chi parla, che lavorò in accordo con l’Internazionale Medici alla costituzione del Comitato stesso, nel quale la delegazione della FNOM fu guidata, in rappresentanza dell’allora Presidente Eolo Parodi, dal Vice Presidente Giovanni Turziani, indimenticabile Fondatore e Presidente della FIMMG e Direttore de “Il Medico d’Italia”. Dal seno del Comitato costituimmo la Sezione Italiana dell’Internazionale Medici, che rappresentai il 10 dicembre 1985 nella cerimonia di consegna ad Oslo del Premio Nobel per la Pace alla nostra organizzazione, in rappresentanza dei medici italiani.
La Sezione Italiana dell’Internazionale ha partecipato a tutti i Summit dei Premi Nobel per la Pace svoltisi dal 2000 al 2007 a Roma. In occasione del Summit del 2003, la FNOMCeO accolse nella sua sede la delegazione mondiale dell’Internazionale Medici, a fattivo ricordo e riaffermazione del comune cruciale impegno profuso molti anni prima per lo smantellamento dei missili nucleari intermedi dall’Europa. Il prossimo Summit dei Premi Nobel per la Pace si terrà nell’aprile 2012 negli Stati Uniti, a Chicago, città di Obama, il cui Sindaco è uno dei Mayors for Peace. Sarà il naturale sviluppo degli intenti contenuti nella dichiarazione a favore dell’abolizione delle armi nucleari che chiuse il recente G8 dell’Aquila.
Qualche mese dopo terremo, nell’ottobre 2012, il prossimo Congresso Mondiale dell’Internazionale Medici ad Hiroshima, che sarà in qualche modo propedeutico alla preparazione della prossima Conferenza di Revisione del Trattato di Non Proliferazione Nucleare da tenersi ad Hiroshima nel 2015, trasformandola, secondo la volontà di un fronte sempre più vasto di intelligenze che i medici debbono rafforzare, nella Convenzione sulle Armi Nucleari per la loro abolizione.
Ci auguriamo una qualificata partecipazione della medicina italiana al Congresso dell’Internazionale Medici ad Hiroshima e che la FIMMG voglia farsi promotrice del rilancio del ruolo dei medici italiani in questa nobile attività di educazione delle collettività e di prevenzione.
A questo fine chiediamo la creazione di links del sito della FIMMG con quello dell’IPPNW, Internazionale Medici, curato a Boston, con quello dei Sindaci per la Pace, curato ad Hiroshima, e con quello di Senzatomica, curato in Italia.
Ringrazio la FIMMG e tutti voi per l’attenzione.
I recapiti della Sezione Italiana dell’Internazionale Medici sono sul sito www.ippnw.org alla voce “affiliates”.

Conferenza di presentazione della campagna “SENZATOMICA”

Roma, Camera dei Deputati, Palazzo Marini, 1 febbraio 2011
Conferenza di presentazione della campagna “SENZATOMICA”
Relazione del dott. Michele Di Paolantonio
medico specialista in Igiene e Medicina Preventiva
Presidente della Sezione Italiana dell’IPPNW
Rappresentante italiano nella delegazione medica mondiale in Aula per il ritiro del Premio Nobel per la Pace 1985
(Oslo, 10 dicembre 1985)

Autorità, Colleghi, Signore e Signori,
sappiamo bene che quando esplode una bomba nucleare l’energia termica, meccanica e radioattiva che sprigiona è tanto grande da distruggere tutto in una vastissima area. La bomba nucleare, quindi, è di per sè, prima ancora di essere usata, un crimine contro l’umanità: il calore che sprigiona scoppiando è tale da trasformare la sostanza organica di cui sono fatti gli uomini (carbonio, idrogeno, ossigeno e azoto) in gas, facendo letteralmente scomparire gli esseri viventi da vaste aree, e causando in aree contigue al punto di scoppio, ed altrettanto vaste, un numero grandissimo di ustionati e politraumatizzati che giungono a morte con atroci sofferenze. Inoltre la malattia acuta da radiazioni uccide in poco tempo gli esseri umani e gli animali sopravvissuti all’esplosione nucleare in vaste zone portandoli a morte con sintomi (diarrea emorragica e purulenta, astenia e febbre) che  dopo il bombardamento atomico di Hiroshima furono definiti come “peste nucleare”.

Ma l’esplosione di armi nucleari produce effetti di genocidio ancora più gravi.
L’effetto delle polveri emesse dalle eruzioni vulcaniche, come gli europei nell’aprile 2010 hanno avuto modo di comprendere, colpisce molto praticamente la vita delle persone, tanto più quanto maggiore è la quantità delle polveri stesse immesse nell’atmosfera.
Tale effetto è alla base delle elaborazioni di calcolo su cui si fonda la teoria scientifica del cosiddetto “Inverno Nucleare”, che, elaborata nel 1984 dallo scienziato sovietico Wladimir Alexandrov e dallo scienziato svedese Paul Crutzen, Premio Nobel per la Chimica nel 2009, pose (insieme al concetto di guerra nucleare non intenzionale, cioè per errore tecnico o umano) le basi scientifiche per l’accelerazione del processo di disarmo nucleare USA-URSS in Europa. Sulla base dei parametri relativi alla filtrazione delle radiazioni solari da parte delle polveri vulcaniche gli scienziati  calcolarono che in caso anche di poche esplosioni nucleari l’enorme quantità di polveri che si innalzerebbero sotto forma di nubi a forma di fungo dagli obiettivi colpiti causerebbero, schermando il sole, l’abbassamento delle temperature medie sul pianeta, provocando fame e freddo, con il collasso della fotosintesi clorofilliana e quindi dei raccolti. Il richiamo a questi concetti è stato scritto nel marzo 2009 nell’appello che trecento professionisti ed accademici della medicina mondiale, organizzati nell’Internazionale Medici per la Prevenzione della Guerra Nucleare, rivolsero al Presidente Obama chiedendogli una svolta nella dottrina nucleare americana ed un rinnovato impegno per la non proliferazione nucleare ed il disarmo e che contribuì alla sua Dichiarazione di Praga dell’aprile 2009, propedeutica al nuovo accordo di disarmo nucleare Usa-Russia START che qualche giorno fa è stato ratificato sia dal Senato degli Stati Uniti che dai due rami del Parlamento russo.L’ “Inverno Nucleare” che, oltre alla immediata distruzione di vasti obiettivi e di masse di esseri viventi si produrrebbe con una guerra nucleare anche limitata, provocherebbe subito dopo la “Fame Nucleare”, per mancanza di grano e raccolti, causata dal collasso della fotosintesi clorofilliana, base biologica della produzione agricola, a seguito dell’oscuramento della radiazione solare provocato dalle polveri delle esplosioni nucleari, con conseguente morte per fame e per freddo, oltre all’annientamento delle popolazioni direttamente colpite dagli scoppi nucleari, anche di popolazioni che vivono molto lontane dai luoghi delle stesse esplosioni nucleari, in altri emisferi del pianeta.
Infatti le polveri, spinte dalla forza meccanica dello scoppio fino ad un’altezza di sedici chilometri dalla superficie terrestre, cioè oltre il limite della troposfera, e quindi sottratte alla caduta di gravità che invece le riporterebbe immediatamente a terra, avvolgerebbero il globo terrestre seguendo i fenomeni di circolazione dell’aria attorno al pianeta, colpendo l’umanità nel suo complesso, come esperienza biologica vivente sul nostro pianeta, con i fenomeni sopra ricordati dell’ “Inverno Nucleare” e della “Fame Nucleare” .
Per tutto questo la sperimentazione, la produzione, la detenzione ed il dispiegamento di armi nucleari, ancor prima del loro diabolico impiego, rappresentano un crimine contro l’umanità.
Per aver capito questi concetti, Wladimir Alexandrov, che aveva fornito i suoi studi alla sezione italiana dell’Internazionale Medici per la Prevenzione della Guerra Nucleare (IPPNW), in occasione del IV Congresso Mondiale dell’organizzazione (Helsinki, 4-8 giugno 1984), fu rapito a Barcellona nel 1985, prima dell’avvio del processo di disarmo nucleare in Europa, e mai più ritrovato.
Ma parliamo dell’oggi, ed in particolare, visto che proprio dopo la ratifica del Trattato START USA-Russia, ci troviamo in una sede del Parlamento Italiano, nel cuore dell’area mediterranea, dei concetti di Mediterraneo Mare Libero dalle Armi Nucleari e di Medio Oriente Zona Libera dalle Armi Nucleari.
Alle Nazioni Unite, a Ginevra, durante i lavori della Commissione di Preparazione della Conferenza di Revisione del Trattato di Non Proliferazione Nucleare, nell’aprile-maggio 2008, la delegazione di Mayors for Peace, guidata dal Presidente Akiba Tadatoshi, Sindaco di Hiroshima, decise di promuovere il progetto di Mediterraneo Mare Libero dalle Armi Nucleari, come primo, esemplificativo passo nella prospettiva della Liberazione del Pianeta dalle Armi Nucleari entro il 2020, attraverso una Convenzione Mondiale sulle Armi Nucleari. Nell’agosto scorso, nell’Università di Basilea, in occasione dell’ultimo Congresso Mondiale dell’Internazionale Medici per la Prevenzione della Guerra Nucleare, anche la nostra organizzazione ha fatto proprio il progetto di liberazione del Mediterraneo dalle Armi Nucleari, nella strategia tesa a promuovere accordi internazionali per la prevenzione della proliferazione di armi nucleari ed anzi della loro distruzione in Medio Oriente.
A questo fine l’Internazionale Medici ha promosso una propria importante iniziativa che ha favorito l’affermazione alle Nazioni Unite, nell’intervento alla Conferenza di Revisione del Trattato di Non Proliferazione, da parte del Presidente dell’Iran, che quel Paese non saprebbe che farci di un ordigno nucleare, rispondendo al forte e giustificato allarme internazionale per lo sviluppo del programma nucleare iraniano. Tale iniziativa, avviata in Sicilia, a Mazzarino, il 27 novembre 2009, con l’incontro di Sindaci per la Pace Iraniani, Italiani ed Iracheni, è continuata con formale riconoscimento ed accoglienza di una affiliazione iraniana nell’Internazionale Medici, e con la comune partecipazione di iraniani, europei, israeliani, palestinesi, americani ed egiziani ai workshops sulla denuclearizzazione del Mediterraneo e del Medio Oriente, al nostro recente Congresso Mondiale in Svizzera.
La Sezione Italiana dell’Internazionale Medici ha permesso l’avvio di tale iniziativa, comunicando ai Sindaci Iraniani come una ricerca italiana, sviluppata all’Istituto Internazionale di Studi Strategici dall’Università di Bologna, Scuola di Specializzazione in Igiene e Medicina Preventiva, contribuì nel 1984 allo sviluppo del concetto di “Guerra Nucleare Non Intenzionale”, che il 7 novembre 1985 divenne il primo punto dell’agenda del primo Summit Reagan-Gorbaciov a Ginevra su cui si svilupparono i colloqui che portarono il 29 maggio 1987 alla firma del Trattato INF per lo smantellamento dei missili nucleari intermedi SS 20, Cruise e Pershing II dall’Europa.
Detto questo, permettetemi di ricordare il ruolo che la medicina italiana nel suo pieno complesso ebbe qui a Roma, dal 1982 al 1985, nel lungo cammino che portò alla ripresa dei colloqui USA URSS tra Reagan e Gorbaciov, attraverso i lavori del Comitato Scientifico Italiano “Medicina per la Pace”, di cui fecero parte, rappresentati alle nostre riunioni dal compianto dott. Giovanni Turziani, tutti i membri del Comitato Centrale della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici d’Italia, e tutti i medici accademici dei Lincei e dell’Accademia Pontificia delle Scienze, allora presieduta dal prof. Giovanni Battista Marini Bettolo, ospitati dalla Provincia di Roma. Dal seno di quel Comitato fondammo la Sezione Italiana dell’Internazionale Medici, presieduta dal compianto prof. Daniel Bovet, Premio Nobel per la Medicina, dopo che lavorammo alacremente al I Incontro Scientifico Internazionale per la Prevenzione della Guerra Nucleare del marzo 1983 ed al II, che tenemmo qui alla Camera dei Deputati nell’ottobre 1984 e che titolammo “Terra/Spazio: una via per la Pace”. Fu con noi allora anche Russel Scheiwkart, astronauta di Apollo IX. Ma, oggi come e più di ieri, non significa stare con la testa tra le nuvole se pensiamo alla concreta possibilità di liberare, con la forza dell’intelligenza e dell’iniziativa dei cittadini, come noi siamo, pianeta ed umanità dalle armi nucleari.
Grazie per l’attenzione

ERUZIONI VULCANICHE ED INVERNO NUCLEARE

Comunicato stampa del 19 aprile 2010


L’effetto delle enormi quantità di polveri emesse dalle eruzioni vulcaniche, che in questi giorni tocca molto praticamente la vita di molte persone, è alla base delle elaborazioni di calcolo su cui si fonda la teoria scientifica del cosiddetto “Inverno Nucleare”, che, elaborata nel 1984 dallo scienziato sovietico Wladimir Alexandrov e dallo scienziato svedese Paul Crutzen, Premio Nobel per la Chimica nel 2009, pose (insieme al concetto di guerra nucleare non intenzionale, cioè per errore tecnico o umano) le basi scientifiche per l’accelerazione del processo di disarmo nucleare USA-URSS in Europa. Sulla base dei parametri relativi alla filtrazione delle radiazioni solari da parte delle polveri vulcaniche gli scienziati  calcolarono che in caso anche di poche esplosioni nucleari l’enorme quantità di polveri che si innalzerebbero sotto forma di nubi a forma di fungo dagli obiettivi colpiti causerebbero, schermando il sole, l’abbassamento delle temperature medie sul pianeta, provocando fame e freddo, con il collasso della fotosintesi clorofilliana e quindi dei raccolti.
Il richiamo a questi concetti è stato scritto nel marzo 2009 nell’appello che trecento professionisti ed accademici della medicina mondiale, organizzati nell’Internazionale Medici per la Prevenzione della Guerra Nucleare, rivolsero al Presidente Obama chiedendogli una svolta nella dottrina nucleare americana ed un rinnovato impegno per la non proliferazione nucleare ed il disarmo e che contribuì alla sua Dichiarazione di Praga dell’aprile 2009, propedeutica al nuovo recente accordo di disarmo nucleare START 3 Usa-Russia.
La Sezione Italiana dell’Internazionale Medici, che ha animato recentemente in Sicilia un incontro tra Sindaci Iraniani, Iracheni ed Italiani per trattare di pace e disarmo, si auspica che la consapevolezza che, anche su basi scientifiche, animò oltre venti anni fa Reagan e Gorbaciov per accordarsi sullo smantellamento dei missili nucleari dall’Europa, possa spingere l’Iran a marcare nettamente, attraverso nette garanzie nei confronti della comunità internazionale, il limite tra produzione di energia nucleare a scopi civili e perseguimento della realizzazione di armi nucleari.

 

HELSINKI 1984 ED IL CONCETTO DI GUERRA NUCLEARE NON INTENZIONALE NELLA STORIA DEL DISARMO NUCLEARE IN EUROPA

Intervento al Summit “Peace is in our hands” – Mazzarino, 27 novembre 2009

 


 

Signori Sindaci per la Pace Iraniani ed Italiani, Autorità, Signore e Signori,

Ho pensato di trattare l’argomento che segue nel tentativo di dare il contributo più proficuo ed utile possibile ai lavori di questa Conferenza Internazionale. Siamo nel cuore del Mediterraneo, e nell’agenda del mondo è centrale il problema del nucleare iraniano. Voglio pertanto provare a dare lo stesso tipo di conoscenza che venticinque anni fa diedi ad Helsinki, ad un percorso di pace e disarmo nucleare che si sviluppò rapidamente qualche mese dopo, subito dopo che USA ed URSS, con l’incontro del 7 novembre 1985 di Reagan e Gorbaciov a Ginevra, si misero d’accordo, unicamente e rapidamente, su un unico punto: l’esistenza del concetto di Guerra Nucleare Non Intenzionale, cioè per errore tecnico o umano.

Appresi a Londra che la NATO, con sofisticatissimi strumenti di Elint, Electronic Intelligence, cioè di spionaggio elettronico, aveva appurato che aerei Mig sovietici, partendo da basi aeree libiche, e volando nello spazio aereo internazionale sul Canale di Sicilia, fotografavano palmo a palmo la Sicilia, per individuare selettivamente i gruppi Tel, Trasportatori Erettori Lanciatori, cioè i giganteschi camion militari americani dotati di rampe di lancio mobili per quattro missili nucleari Cruise ciascuno. A Comiso, infatti, giunsero, a partire dal 1983, 112 missili Cruise, dispiegati su 28 giganteschi Tel. Il tentativo sovietico consisteva nell’individuare con precisione ciascun camion per farlo poi colpire selettivamente da testate nucleari montate sui missili SS20, ma tale tentativo, appresi nel mio viaggio a Londra, fu vano, perchè il tempo tecnico necessario per l’utilizzo dell’informazione, cioè il tempo intercorrente tra il momento dello scatto della foto aerea e l’arrivo del missile su quel punto, era di sei ore, per cui in sei ore il camion fotografato in quel luogo avrebbe potuto spostarsi in qualunque altra parte dell’isola. Mi spiegarono dunque a Londra che il tipo di attacco atteso sulla Sicilia in caso di scenario di guerra nucleare era determinato da quella che mi definirono (non lo dimenticherò mai più nella mia vita) “capacity of disabiliting”, cioè la “capacità di disabilitazione” del sistema nucleare Cruise: un attacco nucleare a tappeto contro l’isola, con un numero di testate nucleari compreso tra 80 e 200, a seconda che fossero impiegate bombe termonucleari da un megatone o da 150 chilotoni, cioè bombe di diversa potenza. Debbo purtroppo ricordare che le più piccole, da 150 chilotoni, equivalevano ciascuna a circa dieci, e le più grandi, da un megatone, equivalevano ciascuna a circa ottanta bombe di Hiroshima. Solo in questo modo i sovietici, lanciando un terzo dei propri vettori SS20 sulla Sicilia, avrebbero annientato i 112 missili Cruise qui dislocati.

Dopo aver fondato la Sezione Italiana dell’Internazionale Medici per la Prevenzione della Guerra Nucleare (IPPNW), l’organizzazione costituita da tre eminenti medici sovietici e tre eminenti medici americani nel tentativo estremo di far dialogare USA ed URSS nel pieno dell’accelerazione della corsa alle armi nucleari e della guerra fredda, fui mandato a Londra, al più importante Centro di Strategia del mondo occidentale dalla mia Università, l’Università degli Studi di Bologna, per sviluppare una tesi di specializzazione in Medicina Preventiva avente per oggetto il rischio nucleare milìtare che si era addensato sulla mia nazione e sul mio popolo a causa del dispiegamento, anche in Italia, e precisamente proprio qui, in Sicilia, a Comiso, degli euromissili nucleari americani Cruise, in risposta al dispiegamento verso l’Europa Occidentale degli euromissili nucleari sovietici SS20. Obiettivo di quella tesi era individuare il tipo di risposta più efficace possibile per scongiurare quel rischio.
Ebbene, quando, nel giugno 1984, ad Helsinki, presentai la mia tesi e le sue conclusioni nel workshop sulle strategie di prevenzione della guerra nucleare, al IV Congresso Mondiale dell’IPPNW, accadde una cosa straordinaria: tutta la discussione si sviluppò sulla mia tesi. Oltre a queste informazioni, tutti i partecipanti furono colpiti da qualcos’altro, molto più preoccupante, che avevo trovato e che illustrai: il concetto di Guerra Nucleare Non Intenzionale. Ero riuscito infatti a sapere che il 4 giugno 1980 la guerra nucleare era iniziata e finita in 15 minuti senza il lancio dei missili, quando al Comando Generale della Difesa degli Stati Uniti, il NORAD, il computer principale aveva dato in arrivo un attacco balistico intercontinentale dall’Unione Sovietica. Gli uomini del NORAD ebbero bisogno di quindici minuti per scoprire l’errore. Se quello stesso errore fosse avvenuto in Europa, dove un euromissile sovietico SS20 o americano Pershing II impiegavano anche solo dodici minuti dal lancio per colpire un obiettivo la guerra nucleare sarebbe iniziata anche per un errore.
Tra coloro che mi ascoltavano c’era anche un grande uomo: Pavel Palachenko, cioè colui che nei mesi seguenti fu scelto da Reagan e Gorbaciov come loro interprete unico nei loro colloqui che li portò in due anni ad accordarsi per smantellare i missili nucleari a raggio intermedio dall’Europa. Dopo Helsinki ed il nostro workshop, e dopo la comune accettazione del concetto di Guerra Nucleare Non Intenzionale nel protocollo tecnico di intesa del Summit Reagan-Gorbaciov, interpretato da Pavel, del 7 novembre 1985 a Ginevra, fu proprio il sottoscritto a dare il 12 dicembre 1985, ad Oslo, all’ambasciatore italiano in Norvegia, in occasione della mia partecipazione alla cerimonia di conferimento del Premio Nobel per la Pace 1985, notizia su tale protocollo. Rividi poi Pavel a Mosca, a fine maggio 1987, in occasione del Congresso Mondiale dell’IPPNW, due giorni prima che Reagan e Gorbaciov firmassero il Trattato INF sulle Armi Nucleari Intermedie, che smantellò anche i Cruise dalla Sicilia, e ci salutammo calorosamente. Ma il piacere e l’orgoglio più grandi li ho provati a Roma, al IV Summit Mondiale dei Premi Nobel per la Pace, nel novembre 2003, quando, incontrato di nuovo Pavel, al fianco di Gorbaciov, di cui è oggi Consigliere Speciale, dopo oltre quindici anni da allora, ho potuto constatare e verificare con gioia che ricordava benissimo il lavoro fatto ad Helsinki insieme nel giugno 1984, prima del Nobel per la Pace alla mia organizzazione, e prima dello smantellamento dei missili nucleari a raggio intermedio dall’Europa.

Vi ho raccontato, carissimi amici, questa esperienza personale, nella speranza che possa esservi utile a far compiere alle vostre città, ai vostri cittadini, al vostro governo, alla vostra nazione, quelle stesse scelte sagge e lungimiranti che si fecero nel 1987 in Europa smantellando gli euromissili. Oggi non è possibile il perseguimento di nuovi arsenali nucleari, anche se è un diritto di ogni nazione cercare di sviluppare energia dal nucleare civile. Difronte all’allarme che esiste nel mondo contro nuove proliferazioni nucleari l’orgoglio nazionale di un governo o di un popolo debbono cedere il passo alla saggezza ed alla prudenza di un buon padre di famiglia, quale ciascun Sindaco, in tutto il mondo, dovrebbe essere. Permettetemi infine di salutare il Sindaco di Halabja, che ha conosciuto l’orrore dell’impiego di armi chimiche di distruzione di massa contro i suoi cittadini appena venti anni fa, e che ringraziamo calorosamente per aver accolto di nuovo l’invito ad essere con noi.

Buon lavoro, carissimi Sindaci per la Pace Iraniani, con l’augurio che possiate raccontare il vostro successo, per il vostro Paese e per il mondo, nella difesa della pace, della non proliferazione nucleare, e della soluzione della crisi internazionale in atto sul nucleare dell’Iran al prossimo Congresso Mondiale dell’Internazionale Medici per la Prevenzione della Guerra Nucleare, che terremo in Svizzera, a Basilea, nell’agosto prossimo. “Peace is in our hands”, la Pace è nelle nostre mani.

Grazie per l’attenzione

Dott. Michele Di Paolantonio
Presidente IPPNW-Italy